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Il COVID-19 cambia le abitudini ma non uccide le tradizioni

Redazione

Il COVID-19 cambia le abitudini ma non uccide le tradizioni

Mer, 07/04/2021 - 01:52

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L’avvento della pandemia da COVID-19 ha evidentemente cambiato le nostre abitudini ma non ha certamente sopito il desiderio di rispettare le tradizioni, rinnovando voti e celebrazioni anche nel periodo di maggiore restrizione.
Certo, alcune delle manifestazioni religiose e folkloristiche della Sicilia sono state fortemente ridotte e riprogrammate (sia sufficiente considerare quanto accaduto a numerose processioni). Tuttavia, ciò non sembra aver scalfito la passione dei siciliani nei confronti degli usi e dei costumi locali che, anche in piena pandemia, sono stati confermati in un’ottica più votata alla tecnologia.


L’esempio del teatro dei pupi

In questo scenario che ci auguriamo possa presto essere un ricordo, anche il teatro dei pupi ha dovuto fare i conti con radicali cambiamenti.
Se un tempo il teatro dei pupi era sostanzialmente un teatro di strada, poi evolutosi in spettacolo a beneficio di turisti e amatori, oggi i pupi hanno dovuto fare i conti con le incertezze e le restrizioni della pandemia, e con ciò che ne deriva sulla necessità di cambiare ancora l’approccio tradizionale, verso un contesto di maggiore innovazione.
In tale scenario, una vera e propria rivoluzione è stata quella di trasmettere in streaming il Festival di Morgana, con la più antica rassegna dedicata al teatro tradizionale dei pupi siciliani che nel corso dello scorso mese di dicembre è dunque finita online.
L’importanza dell’evento è stata emblematica. Non solamente i promotori del Festival, gli enti istituzionali coinvolti e le famiglie di pupari hanno potuto mantenere in vita le proprie tradizioni culturali, ma hanno altresì lanciato un messaggio di speranza e di fiducia nel prossimo futuro, in attesa che sia nuovamente possibile ammirare questo spettacolo dal vivo.
Tutte le tradizioni che resistono grazie a Internet
Anche se quanto accaduto al teatro dei pupi costituisce certamente una delle evoluzioni più visibili di quanto sta accadendo alle tradizioni della regione, non bisogna certo dimenticare che tutti gli operatori del turismo, della cultura e dell’intrattenimento si sono dovuti riorganizzare – spesso, in modo molto rapido e imprevisto – per poter proseguire nel fornire i propri servizi anche in un contesto così aleatorio quale quello odierno.


Per esempio, oggi giorno grazie alle nuove tecnologie è possibile visitare musei e aree archeologiche come la Valle dei Templi e la zona archeologica di Selinunte, stando comodamente seduti sul proprio divano, o partecipare a eventi culturali online come le presentazioni dei libri in streaming, che addirittura permettono al pubblico di interagire con l’autore. Un altro interessante esempio di come il digitale ci aiuti a mantenere vive le tradizioni ci è offerto, inaspettatamente, dai numerosi casinò online italiani che da qualche tempo hanno cominciato ad offrire la possibilità di giocare ai giochi di carte della tradizione italiana, come Scala 40, Sette e Mezzo o Tressette, promuovendo così la digitalizzazione di giochi che lentamente iniziavano a scomparire dalle vite degli Italiani.
L’elenco potrebbe naturalmente continuare, dimostrando che le nuove tecnologie stanno permettendo di mantenere in vita il patrimonio di cultura e di tradizione della regione e, più generalmente, del Paese. Un’utilità evidentemente molto sentita che, immaginiamo, verrà comunque protratta anche nel corso dei prossimo futuro, quando la pandemia da COVID-19 sarà solamente uno sbiadito ricordo, e quando la tecnologia avrà probabilmente consolidato la propria importanza in questo contesto, consentendo di poter sfruttare i suoi canali digitali per partecipare virtualmente alle manifestazioni che saranno organizzate (anche) dal vivo.

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