MUSSOMELI- Un lunedì mattina particolarmente esagitato quello che ha contraddistinto la mattinata di oggi. Una giovane ventiduenne è infatti salita sul tetto della propria abitazione minacciando di buttarsi giù. La cronaca. Lei è una madre di due bimbi in tenera età nonché la compagna di un pregiudicato attualmente agli arresti domiciliari. In conseguenza del fermo giudiziario e quindi con l’impossibilità del compagno della ragazza, di allontanarsi dal proprio domicilio, diventano nulle anche le relative possibilità di introitare qualche euro per soddisfare quantomeno, le esigenze alimentari del nucleo familiare. Così la donna sale sul tetto è minaccia di buttarsi giù se non dovesse arrivare in tempo il sindaco per le sentire le sue richieste. Da li a poco, a Mussomeli, si scatena il finimondo. Intervengono tempestivamente a sirene spiegate sia i carabinieri che la polizia municipale. Questi ultimi, scortano il sindaco e una parte della giunta comunale. Presenti anche i vigili del fuoco ed un’ambulanza del 118.  La donna, visto il sindaco e sentito l’invito del capitano dei carabinieri, è subito scesa dal tetto ed è rientrata a casa per discutere delle sue impellenti necessità familiari. Il caso quindi subito è rientrato così come è cessato immediatamente l’allarme. Un dramma della povertà dunque quello verificatosi stamani. La donna ha chiesto al sindaco la possibilità di ottenere, attraverso l’intervento dei servizi sociali, di permettere al compagno di lavorare in loco per qualche ora, così da ottenere i soldi necessari quantomeno, per poter fare la spesa alimentare. Il sindaco ha rassicurato la donna circa un suo immediato interessamento anche se, per ragioni giuridiche, la possibilità che la richiesta della donna possa avere una qualche possibilità di accoglimento da parte delle autorità competenti, appare sicuramente non poco irta di difficoltà. In pieno terzo millennio, il dramma della povertà che non è solo quella economica è attuale quanto mai si possa pensare. Intanto si attendo i risvolti della storia.