Salute

Michele Abbate, il ricordo a dodici anni dalla scomparsa

Redazione

Michele Abbate, il ricordo a dodici anni dalla scomparsa

Sab, 07/05/2011 - 06:30

Condividi su:

CALTANISSETTA – Cerimonia ufficiale questa mattina in via Consultore Benintendi, nel luogo dove avvenne il delitto, per ricordare il sindaco Michele Abbate, ucciso dodici anni fa da un disoccupato. Deposta dall’amministrazione comunale, alla presenza dei familiari del sindaco scomparso, una corona di alloro alla memoria. 

Di Michele Abbate sindaco e della sua vicenda di rappresentante istituzionale di questa città fino al tragico epilogo di quel 7 maggio di dodici anni fa si è parlato e si è scritto tanto. Pochi però si sono soffermati sulla storia umana di Michele, sulla sua figura di uomo e di amico, sui suoi sogni, innanzitutto i sogni di un uomo libero orgoglioso di essere siciliano, orgoglioso di essere nisseno. E davvero era riuscito a trasmettere questo orgoglio, il coraggio e la speranza di camminare a testa alta, fieri della propria città e di quel lavorio incessante e laborioso che era cominciato, a cui tutti potevano partecipare se solo lo volevano, ognuno per la sua parte, per cambiare finalmente, per chiudere con l’apatia, le invidie sterili, le critiche improduttive, la miseria dello spirito, il pressappochismo, il qualunquismo.

Michele, giovane e brillante medico agli inizi della sua carriera aveva avuto più di una occasione per restare a lavorare fuori, anche in strutture di prestigio e in situazioni in cui sarebbe certamente riuscito a dare il meglio di sé realizzando anche la sua vocazione ad aiutare, a saper ascoltare gli ammalati, come lui solo era capace di fare, a non farli sentire solo “casi” ma soprattutto persone, con le loro storie, la loro dignità, le loro sofferenze.

Ma Michele scelse di tornare qui, a fare il medico nella sua città e non altrove perché era consapevole che il futuro ogni uomo, ogni città, deve guadagnarselo testimoniando con la propria presenza che vale la pena di costruirlo. E perché amava Caltanissetta, grande amico Michele, medico, attore, uomo di spettacolo e uomo di grande dignità umana e proprio per questo rispettoso sempre della dignità altrui, consapevole che in ogni uomo vive un frammento dell’infinito e del volto di Dio.

Noi abbiamo amato l’amico Michele, abbiamo sorriso delle sue battute, abbiamo gioito dei suoi successi personali in ambito professionale perché meritati e guadagnati con sacrifici ed impegno, ci siamo crucciati insieme a lui quando la città in ginocchio chiedeva un cambiamento, chiedeva di non essere cancellata dal consorzio civile, chiedeva dignità e lavoro ma anche cibo per l’anima, la cultura, l’arte vera, che sole ci affrancano dal buio dell’istinto, dal ricatto dell’ignoranza che genera servi.

Noi abbiamo pianto a lungo la sua morte perché abbiamo perso un amico carissimo, un fratello, una voce che infondeva speranza e con lui abbiamo perso una parte dei nostri sogni, della nostra vita, delle nostre speranze. L’unica cosa che ci resta oggi è il ricordo del sorriso di Michele e dei suoi sogni di ragazzo buono dall’intelligenza acuta e dalla grande pietà.

E un’eredità importante e difficile: cambiare Caltanissetta, ricordarsi del passato di questa città, degli uomini che l’hanno resa grande e da qui ripartire, tutti insieme, se solo lo vogliamo, per i nostri figli.

Pubblicità Elettorale