Salute

Mussomeli, oculistica al “M. I. Longo” e la protesta dei pazienti e familiari

Carmelo Barba

Mussomeli, oculistica al “M. I. Longo” e la protesta dei pazienti e familiari

Mar, 10/05/2016 - 00:00

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OculisticaMUSSOMELI –  Fino alla settimana scorsa l’ambulatorio oculistico del “M. I. Longo” di Mussomeli aveva una periodicità quindicinale, con  prenotazioni di operazione di cataratta accettate fino ad un massimo di 17 pazienti per ogni seduta.  Intanto ieri mattina, momenti di protesta, assai vibrata, si è verificata nel Call oculistica, al secondo piano, dove erano presenti i pazienti prenotati e i loro familiari,  arrivati all’Ospedale per la prevista operazione di cataratta, La protesta è subito montata quando un addetto al reparto ha comunicato  che una telefonata  dal capoluogo di provincia, riconducibile all’ASP di Caltanissetta,   avrebbe trasmesso delle nuove disposizioni in ordine al servizio oculistico ed in particolare, della diminuzione a 10, per ogni seduta,  degli utenti da  operare di cataratta. rinviando gli altri a data da destinarsi. Quindi, un allungamento di tempo per sottoporsi all’operazione. In tanti si sono chiesti, visto che c’è una significativa richiesta di intervento di cataratta, perché non prevedere delle sedute straordinarie, oltre alle due stabilite, per allineare e fare rientrare la prestazione oculistica  nei tempi regolamentari secondo le prenotazioni in atto? Un interrogativo che meriterebbe una  rassicurante risposta da parte di chi di dovere. Intanto, proprio ieri mattina, durante la protesta, alcuni pazienti, assai arrabbiati, commentavano animatamente la situazione dell’Ospedale di Mussomeli che, a quanto dicevano, la struttura sanitaria sta vivendo le sue criticità a danno di quell’immagine forte che vi si vorrebbe riscontrare. Fra i commenti,  emergeva il fatto che, a parole, si chiede il suo potenziamento,  quando, nel concreto,  le azioni poste in essere dalla struttura ospedaliera, giorno dopo giorno,  fanno pensare in modo diverso ed in maniera assai pessimistica. Uno stato di cose, definito da un familiare di un paziente, “vergognoso”. Da sottolineare che la vivace protesta è stata formalizzata, a piano terra dell’Ospedale,  con segnalazione all’URP.

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