A un anno esatto dall’approvazione del Piano Economico e Finanziario 2024, lunedì 30 giugno il Consiglio Comunale ha dato il via libera alla revisione biennale del PEF 2024-2025. Nonostante nel corso del 2024 si siano registrati aumenti significativi – legati ai maggiori costi di conferimento nella discarica di Timpazzo per l’indifferenziato e all’adeguamento dei prezzi previsto dalla normativa – l’amministrazione ha deciso di non ritoccare al rialzo la Tari per l’anno 2025.
Un risultato non scontato, considerato che l’incremento complessivo dei costi ha superato il mezzo milione di euro. Tuttavia, grazie all’indirizzo politico dell’assessore al Bilancio Adornetto, la SSR ha predisposto un PEF che mantiene invariati gli importi rispetto al 2024, evitando nuovi aggravi per i contribuenti.

Nel corso del dibattito in aula, l’assessore Adornetto ha voluto chiarire due punti chiave, sottolineando come l’attuale amministrazione Tesauro non intenda sottrarsi alle proprie responsabilità, ma sia necessario ricollocare correttamente le origini di alcune azioni amministrative che oggi generano malumori tra i cittadini.
Il primo nodo riguarda i pignoramenti per morosità sulla tassa rifiuti: «Questi provvedimenti sono stati avviati dall’ex sindaco Roberto Gambino e dall’ex assessore ai tributi La Mensa – ha affermato Adornetto – con le prime azioni di riscossione coattiva risalenti già all’ottobre 2023». L’attuale Giunta, pur condividendo il principio secondo cui tutti devono pagare le tasse, contesta però il metodo adottato: sarebbe stato necessario, infatti, potenziare l’ufficio tributi, carente sia di personale che di formazione specifica, prima di dare il via alla fase esecutiva dei pignoramenti. Un errore che oggi l’amministrazione Tesauro sta cercando di correggere con sforzi notevoli, investendo nella formazione degli impiegati e lavorando, nei limiti delle possibilità, per incrementare l’organico.
Il secondo aspetto messo in evidenza riguarda il Canone Unico Patrimoniale. Anche in questo caso, le criticità attuali derivano da scelte della precedente amministrazione. In particolare, la gestione del CUP è stata affidata in concessione alla società Andreani nel novembre 2023. Numerose attività commerciali e artigianali hanno recentemente ricevuto avvisi di accertamento per presunti omessi pagamenti della tassa pubblicitaria riferiti al 2021. L’amministrazione Tesauro ha già convocato un tavolo tecnico con la società concessionaria per chiarire le modalità di calcolo e l’invio degli avvisi, con l’obiettivo di correggere eventuali errori e ridurre l’impatto delle sanzioni.
«È importante ricordare – ha precisato Adornetto – che sia i pignoramenti TARI sia gli accertamenti CUP sono frutto di scelte ben precise dell’amministrazione Gambino, in particolare dell’ex assessore La Mensa». Decisioni legittime, ma non prive di conseguenze per l’attuale Giunta, che si ritrova oggi a dover gestire i disagi prodotti da un’impostazione poco ponderata.
Infine, Adornetto ha precisato che un’eventuale interruzione dei rapporti con i concessionari – seppur auspicata da alcuni – potrebbe comportare danni economici rilevanti per l’ente: le società che si sono aggiudicate le gare hanno diritto a un aggio, e la risoluzione unilaterale del contratto potrebbe aprire la strada a richieste di risarcimento milionarie.