C’è chi la chiama “graticola soft” e chi smorza, preferendo definirlo un semplice “confronto su quanto è stato fatto e su ciò che resta da fare”. Quello che è certo, è che il pressing dentro il Movimento 5 Stelle per chiedere anche ai ministri di sottoporsi al fuoco di fila delle domande degli eletti comincia a diventare insistente.
E, apprende l’Adnkronos, sarebbero questa volta proprio i sottosegretari a invocare per i ministri lo stesso ‘trattamento’ riservato loro poche settimane fa. Alcuni esponenti della squadra del sottogoverno, viene spiegato, avrebbero infatti sollevato la questione della graticola per i capi dei dicasteri del governo Conte in quota M5S. “Noi abbiamo accettato il confronto, ora ci aspettiamo che anche i ministri facciano altrettanto”, dice a taccuini chiusi uno di loro.
Il confronto si farà “non appena avremo un po’ di respiro dai lavori d’Aula”, assicura una fonte grillina di primo piano. “Ma – viene precisato – non si tratterà di una graticola”. Quello che coinvolgerà la squadra dei ministri M5S (di cui fa parte anche il capo politico Di Maio, titolare dello Sviluppo economico e del Lavoro) sarà un semplice “confronto” sui provvedimenti varati in questo primo anno di governo gialloverde e soprattutto “sul da farsi”.
Sulle modalità di svolgimento della ‘mini graticola’ c’è una riflessione in corso. Ma probabilmente si assisterà a dei cambiamenti rispetto all”esame’ condotto sui sottosegretari: non è escluso, infatti, che le famigerate schede di valutazione con tanto di voto “alto, medio e basso” alla fine vengano accantonate.
di Antonio Atte Adnkronos