Forse era prevedibile o forse no, ma di certo le urne hanno regalato sorprese degne di nota. L’affermazione del Movimento 5 stelle si respirava, ma si ipotizzava un risultato più contenuto, cioè nessuno immaginava che un italiano su tre scegliesse il movimento di Beppe Grillo (veniva dato intorno al 26/27 %). In casa centrodestra il responso delle urne ha invece scombussolato i piani di Silvio Berlusconi; la vittoria della Lega, nel derby tutto interno alla coalizione, fa si che gli azzurri dovranno fare i conti non solo con le indicazioni ma anche con le ambizioni di Salvini. Il Partito Democratico esce con le ossa rotte, la debacle ha portato alle dimissioni di Renzi e reso ancor più aspro lo scontro tra le varie anime interne al partito.
Se vogliamo dare un sguardo in maniera più ampia, ci accorgiamo che l’Italia è l’unico Paese Europeo ad avere un partito anti establishment che supera il 30%, ovvero i grillini (Wilders in Olanda si è attestato intorno al 20%, Podemos in Spagna si è fermato al 19%,la Le Pen al primo turno in Francia ottenne il 19% dei consensi) ed un partito di protesta, ovvero la Lega.
Ma se analizziamo i dati in Sicilia c’è da sbalordire! Si, perchè i siciliani pochi mesi fa hanno scelto di essere governati, alla Regione, da una compagine di centrodestra, ed in maniera obiettiva possiamo dire che in questi mesi ha ben figurato, basti pensare alle scelte fatte, parecchio apprezzate, nell’ambito della formazione professione e delle politiche scolastiche, così come in agricoltura, sanità ed infrastrutture. Nonostante questo, il Movimento 5 stelle registra una vittoria schiacciante
Per concludere, la domanda alla quale forse è difficile dare una risposta, o forse risposte ce ne sono tante e probabilmente tutte degne di considerazione è : cosa ha spinto i siciliani a scegliere la “politica di rottura”, se dopo anni bui, adesso sono governati in maniera fattiva e diligente?