Dopo l’attenzione mediatica sollevata in questi giorni sullo stato della Fontana del Tripisciano in Piazza Garibaldi, torna al centro del dibattito cittadino un’altra questione annosa che riguarda il decoro urbano di Caltanissetta. A far discutere, questa volta, sono i paletti dissuasori in ferro che insistono lungo Corso Vittorio Emanuele, nel cuore del centro storico cittadino.
Installati nell’ambito del progetto “Grande Piazza”, i dissuasori avrebbero dovuto rappresentare un elemento di sicurezza e delimitazione tra carreggiata e zona pedonale. Tuttavia, a distanza di anni, la loro condizione è ben lontana da quella originaria: molti risultano mancanti, altri sono storti, disancorati o addirittura divelti. Le sfere ornamentali che li sovrastavano sono in diversi casi assenti, lasciando visibili strutture metalliche spoglie e danneggiate.
La situazione è ben esemplificata da una delle immagini scattate sul posto, che mostra un paletto inclinato, con la base completamente arrugginita e sollevata dall’asfalto, a testimonianza di un degrado strutturale evidente e pericoloso. Uno scenario che stride con l’idea di decoro urbano e che solleva serie perplessità anche sotto il profilo della sicurezza.

In molti tratti, inoltre, si rileva l’assenza di interi segmenti di dissuasori: capita frequentemente di trovare spazi dove mancano tre, quattro, perfino cinque paletti consecutivi, creando veri e propri varchi che mettono a rischio l’incolumità dei pedoni, soprattutto in presenza di traffico veicolare. Una situazione che rende inefficace la funzione protettiva per la quale questi elementi furono installati.
La loro rimozione temporanea, necessaria in occasione di grandi eventi come la Settimana Santa, e la successiva reinstallazione non hanno fatto altro che peggiorarne lo stato, rendendoli oggi elementi non solo esteticamente sgradevoli ma anche potenzialmente pericolosi.

Il contrasto tra le parole sempre più frequenti sul “decoro urbano” e lo stato visibile di questi paletti ha sollevato numerose segnalazioni da parte dei cittadini, che chiedono un intervento di riqualificazione. L’auspicio è che l’amministrazione comunale possa, in prospettiva, valutare soluzioni alternative o interventi migliorativi che coniughino sicurezza ed estetica, ridando dignità al principale salotto cittadino.
Sicuramente esistono delle soluzioni alternative – magari più moderne, sicure e meno invasive – e sebbene il nodo principale sia rappresentato dai costi, prima o poi sarà necessario mettere mano a questa situazione, ormai diventata insostenibile da un punto di vista sia funzionale che visivo.