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Arrestato dalla Guardia di Finanza sedicente mago che liberava clienti da “fatture”: sequestrati oltre 1,4 milioni di euro

Redazione 1

Arrestato dalla Guardia di Finanza sedicente mago che liberava clienti da “fatture”: sequestrati oltre 1,4 milioni di euro

Gio, 07/12/2023 - 22:51

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Un sedicente mago, che esercitava la propria attività a Reggio Calabria, ritenuto responsabile dei reati di truffa aggravata e autoriciclaggio, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza. Eseguito anche il sequestro preventivo di oltre un milione e 400mila euro, di una ditta individuale di fatto utilizzata per fornire consulenze esoteriche e di una stazione di servizio, ritenuti conseguiti grazie ai proventi delle attività illecite.

L’operazione è scaturita da complesse indagini avviate a seguito della denuncia di una vittima, che ha dichiarato di essersi rivolta al ‘maestro’ dopo aver affrontato un periodo di depressione dovuto alla perdita della madre, anch’essa in passato ‘seguita’ dal mago.

Quest’ultimo, nel dire alla donna che le restavano pochi mesi di vita e che pendeva su di lei ‘una fattura’, per scongiurare i prospettati pericoli, la convinceva a seguire un percorso di incontri settimanali nonché ad acquistare polveri, liquidi contenuti in bottigliette di plastica e talismani, conseguendo un ingiusto profitto per complessivi 11.000 euro, corrisposti in contanti o attraverso ricariche postepay.

Lo sviluppo delle indagini, svolte dai finanzieri del Gruppo di Reggio Calabria anche attraverso numerosi accertamenti economico/finanziari, hanno poi consentito di scoprire un vero e proprio modus operandi illecito Sulla base degli accertamenti eseguiti finora, che dovranno comunque trovare conferma nelle successive fasi giudiziarie, le indagini hanno evidenziato come l’uomo, approfittando della fragilità e della vulnerabilità delle sue vittime (convinte di essere colpite da negatività o sfortune) e facendo leva su una delle tradizioni popolari più radicate consistenti nell’uso di amuleti, talismani e liquidi portafortuna venduti a peso d’oro, abbia truffato le vittime, inducendole a credere di superare i problemi e le difficoltà, falsamente paventate, grazie all’utilizzo dei ‘rimedi’ proposti dietro corresponsione di somme di denaro (talvolta anche ingenti).

Nell’indagine risulta coinvolta anche la moglie del ‘mago’ indagata per riciclaggio per aver impiegato e sostituito i proventi derivanti dalle attività illecite del marito in iniziative economico imprenditoriali (apertura della stazione di servizio) e finanziarie (acquisto di polizze e titoli di credito). (Adnkronos)