Salute

Nasce EduChiAmo, comitato nazionale per tutelare sopravvivenza di scuole e nidi privati, centri per infanzia e servizi educativi

Redazione

Nasce EduChiAmo, comitato nazionale per tutelare sopravvivenza di scuole e nidi privati, centri per infanzia e servizi educativi

Lun, 06/04/2020 - 11:19

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. “Per i bambini in età prescolare e per i loro genitori non andrà tutto bene”. Vanessa Celestino referente per la regione Sicilia del neo costituito comitato nazionale EduChiAmo (www.comitatoeduchiamo.it) spiega che, alla fine dell’emergenza sanitaria, la gran parte delle famiglie che affidano i loro bambini ad asili nido e scuole materne private troverà i cancelli chiusi: in mancanza di aiuti pubblici, le rette non pagate stanno già minando la sopravvivenza di queste strutture educative che oggi, seppure obbligate a restare chiuse, sono attive con originali e variegate modalità a distanza per stare vicine ai bambini e alle famiglie.

Comitato EduChiamo si fa portavoce di gestori, lavoratori e genitori, perché nell’interesse di tutti i soggetti ci siano interventi urgenti a tutela del bene comune: il patrimonio di servizi educativi presenti in tutta Italia grazie alle micro e piccole imprese private attive da decenni sul territorio.

Purtroppo, il decreto Salva Italia, non contiene interventi a misura di queste realtà che, costrette alla chiusura per prime hanno mantenuto praticamente tutti i costi fissi a loro carico, senza poter più contare sul contributo dei genitori che, in molte situazioni è venuto a mancare, per ovvi motivi di disagio delle famiglie stesse, colpite dalla crisi generale del mondo del lavoro, prima feroce conseguenza di questa emergenza sanitaria.

Quello che si sta configurando è uno scenario di “guerra” tra genitori ed educatrici, spesso direttamente titolari di strutture, che brucia anni di lavoro attento per costruire relazioni e alleanze tra i servizi e le famiglie. Non è immaginabile che, nel prossimo futuro, i bambini si ritrovino a giocare tra le macerie di quei luoghi che hanno garantito il loro benessere e la crescita educativa e che un domani, al momento della ripresa lavorativa, i genitori non abbiano una rete di servizi essenziali sui quali contare.

Quello dei servizi privati per i bambini non è un settore “di nicchia”: nella fascia d’età che precede la scuola dell’obbligo, la metà della popolazione scolastica del Paese frequenta strutture private, a integrazione di strutture pubbliche insufficienti per soddisfare la domanda di servizi per la fascia 0-6. Secondo l’ISTAT nell’anno scolastico 2017-2018 i posti per i bambini erano 354.641, 51% dei quali pubblici. I nidi privati rappresentano il 70% delle strutture a livello nazionale. Parliamo dunque di un polmone di cui l’Italia non può fare a meno e di una conquista sociale per i diritti delle madri lavoratrici.

EduChiAmo sta promuovendo uno sguardo lungimirante, convogliando le forze di scuole, famiglie, personale educativo. Chiede alle rappresentanze Ccnl (FISM e ANINSEI), alle rappresentanze sindacali, all’ANCI per i singoli Comuni e al Codacons di superare una visione auto riferita e di unire le forze per agire in modo unitario avviando un dialogo costruttivo con le Istituzioni, chiamate a intervenire responsabilmente affinché i costi dell’emergenza non ricadano solo sulle famiglie, creando squilibri e inevitabili tensioni sociali.

STORIA DEL COMITATO E COME ISCRIVERSI

Il Comitato nazionale EduChiAmo è nato su iniziativa di un piccolo gruppo di gestori di strutture private : è bastato un post su Facebook e nel giro di poche ore centinaia di strutture da tutta Italia hanno fatto richiesta d’aiuto. In due giorni ha preso forma una rete sul territorio con rappresentanze regionali pronte a farsi da portavoce delle richieste provenienti da tutta Italia.

È stato attivato un blog per far conoscere le iniziative e aderirvi: www.comunicatoeduchiamo.it

EduChiAmo è ora un movimento di sensibilizzazione delle istituzioni, un gruppo di pressione apolitico e senza fini di lucro al quale è possibile iscriversi gratuitamente, compilando il forum nel blog, dopo averne condiviso gli obiettivi.

Sul blog sono pubblicate le lettere inviate in questi giorni al Governo per chiedere le tutele necessarie, nell’interesse delle scuole, del loro personale e soprattutto delle famiglie alle quali i servizi educativi sono destinati.

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