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Quali sono le città più colorate del mondo?

Francesca Russo

Quali sono le città più colorate del mondo?

Mar, 05/01/2016 - 10:41

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Nel mondo esistono città e quartieri estremamente curiosi e pittoreschi, dei luoghi talmente colorati da riuscire a spazzare via la malinconia ed a regalarci un sorriso. Oggi vogliamo proporvi un piccolo tour di tali magici posti: dalle località italiane come Burano, a circa 40 minuti da Venezia, e Cinque Terre nella ridente Liguria, fino a Buenos Aires, passando naturalmente per alcune città europee come Londra e Portogallo;  scopriamo insieme alcune fra le città più colorate del mondo…

1. Burano (Veneto): Arriverete dall’acqua e approderete sull’Isola più colorata del Mondo, a circa 11 Km da Venezia. Burano è un vero incanto! Le casette, generalmente a due o tre piani, mostrano facciate dai colori accesi e vibranti, i visitatori rimangano affascinati dall’atmosfera, che sembra rimandare indietro nel tempo: bambini in bicicletta, balconi variopinti e ornati da fiori e piante di ogni tipo, in un tripudio di colori unico nel suo genere. La leggenda narra, che le case fossero state dipinte con colori così forti e vivaci, per permettere ai pescatori della laguna, di riconoscere la propria casa anche da lontano, durante i lunghi periodi di assenza dovuti al lavoro o per ritrovarle più facilmente nelle giornate di nebbia. Sprazzi di azzurro e porpora in contrasto con il bianco candido dei merletti realizzati al tombolo dalle donne del luogo.


2. Cinque Terre (Liguria): Arroccate sulle rocce del Levante ligure e battute dal mare e dal vento, la bellezza delle 5 Terre è indiscutibile; ti ritroverai davanti a panorami unici e mozzafiato, proverai incanto nelle strette strade dei cinque borghi e dalle loro case colorate, e sarai inebriato dal profumo del mare. Monterosso ubicato al centro di un piccolo golfo naturale, protetto da una modesta scogliera artificiale, a levante di Punta Mesco nella Riviera spezzina, costituisce la parte più occidentale delle Cinque Terre.
I colori vivaci non solo donano identità al luogo ma, dona qualità percettiva ai vari spazi urbani, è infatti capace di influenzare non solo la percezione che abbiamo dell’ambiente che ci circonda, ma anche il nostro comportamento, il nostro umore e quello di tutte le persone che interagiscono con esso. Un posto da vedere almeno una volta nella vita, una terra patrimonio dell’umanità, dove è possibile assistere a panorami magici.

3. Aveiro (Portogallo): La cittadina, dall’ architettura coloratissima a righe verticali e orizzontali, è sita nella parte centro-settentrionale del Portogallo, adagiata tra mare e laguna, offre spunti unici, che difficilmente lasciano indifferenti. A colpire, in primis, è la sua fitta rete di canali, che le ha permesso di guadagnarsi l’appellativo di “Venezia del Portogallo”. Così come la bella lagunare ha le sue gondole, Averio ha i “moliceiros”, variopinte imbarcazioni di legno ravvivate tanto a poppa quanto a prua, dalla presenza di allegri disegni. Oggi queste barche sono un mezzo di trasporto caro al turismo fluviale. Un luogo meraviglioso che dona piacevoli sensazioni, ancora estraneo al turismo di massa. 

4. Il quartiere di Notting Hill (Londra): Guardando Notting Hill oggi è difficile credere, che fino a poco più di cinquanta anni fa, la zona era una sorta di ghetto malfamato dove non mancavano bordelli, case multi-abitate infestate da topi e circondate da spazzatura. Oggi lo scenario è completamente mutato: tante minuscole case attaccate le une alle altre, pitturate con colori accesi e tonalitàà pastello, ad arricchirle anche giardini e fiori coloratissimi che adornano le porte di ferro, un look davvero unico per la penisola più ‘grigia’ d’Europa. Un esempio incredibile della capacità di Londra di risorgere dalle proprie miserie e di trasformare radicalmente i suoi quartieri sino a renderli irriconoscibili.

5. La Boca (Buenos Aires): A sud-est di di Buenos Aires, Boca è il quartiere, che raccoglie più di altri l’eredità degli immigrati italiani che cercarono fortuna oltreoceano alla fine del XIX secolo. Qui in particolare si raccolsero i genovesi che esportarono non solo abitudini, ma cultura, colori, abitudini di una comunità industriosa e ribelle. Il nome del quartiere, letteralmente la bocca, deriva dal fatto che il quartiere sorga sulla “bocca” del Riachuelo dove questo si immette nel Rìo de la Plata. Il nome del quartiere, letteralmente la bocca, deriva dal fatto che il quartiere sorga sulla “bocca” del Riachuelo dove questo si immette nel Rìo de la Plata. Si tratta di un quartiere ricco di luoghi irripetibili come Caminito, una via in cui si evince la tradizione degli immigranti italiani, di dipingere con colori sgargianti i frontoni delle casette, pitturate con le rimanenze delle vernici utilizzate per le chiatte da trasporto delle merci che transitavano nel Riachuelo. Conosciuto anche come “Piccola Italia” per via delle atmosfere che ricordano la nostra terra, si discosta dagli altri quartieri della capitale argentina, presentando case basse in legno e variopinte facciate dai colori accesi, per le vivaci osterie tipiche della zona, per i numerosi ristoranti italiani e discobar. Peculiari le strade non asfaltate, il cimitero delle barche, i silos di sabbia e i magazzini navali, così come il celebre stadio conosciuto col nome di “Bombonera”.

Concludiamo con una citazione di Danny Kate: La vita è una grande tela e dovresti riversare su di essa tutti i colori che puoi”; in questo caso i colori non sono quelli che si trovano sulla tavolozza dei pittori ma, sono ovunque e hanno un grande potere: riescono a rapire occhi e mente.

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