GELA – Una ‘class action’ per uno spintone. Il 13 giugno scorso abbiamo dato notizia di una schermaglia fra il consigliere comunale del Pd, Salvatore Gallo consigliere ed il rappresentante del Movimento 5 stelle alla fine del comizio di chiusura della campagna elettorale. Gallo adesso minaccia di querelare non solo Lo Monaco ma tutti quelli che hanno condiviso l’articolo e se si considera che gli articoli sono stati diversi e sono finiti nel blog di Grillo e nei giornali di Bruxelles, si parla di milioni di persone.
Al nostro primo articolo che raccontava i fatti è seguita la querela annunciata da Lo Monaco: “Gallo comunale in carica del Partito Democratico – si legge nel verbale dei Carabinieri di Gela – portatosi davanti al denunciate lo aggrediva fisicamente colpendolo con due schiaffi al viso per poi iniziare ad offendere l’onore ed il decoro, proferendo all’indirizzo dell’attonito sottoscritto, svariati epiteti ingiuriosi”. “L’aggressore, all’invito pacifico di Lo Monaco a voler abbassare i toni e le mani passava dalle offese alle minacce – si legge ancora nel verbale -. Il consigliere comunale in carica era accompagnato dalla moglie R.L. protagonista anch’ella di una pesante invettiva nei confronti del malcapitato”.
Questa la versione di Gallo che, per dovere di cronaca e rispetto delle parti riportiamo: “Qualche giorno addietro, con grande stupore ho appreso, dalla lettura di alcuni quotidiani e testate giornalistiche online – locali e non – che il 12 giugno scorso, al termine di un comizio elettorale organizzato dal candidato a sindaco del M5S a Gela, avrei minacciato ed addirittura aggredito fisicamente il sig. Giuseppe Lo Monaco di Gela, già candidato (non eletto) nell’ottobre del 2012 con il movimento 5 Stelle, in occasione delle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana ed attuale assistente del parlamentare europeo Ignazio Corrao. Gli articoli contengono anche allusioni e riferimenti a non meglio precisati miei handicap fisici.
Pare pure che per questi fatti sarei stato querelato da Giuseppe Lo Monaco, anche se io non ho ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte degli organi inquirenti.
Gli stessi articoli delle medesime testate giornalistiche sono stati successivamente condivisi anche per il tramite di social network e commentati da migliaia di soggetti, parte dei quali riconducibili al medesimo movimento politico denominato M5S e tra i quali noti esponenti nazionali e regionali, arrivando ad essere condivisi sinanco nel blog dello stesso leader politico nazionale del ridetto movimento, Beppe Grillo.
La vicenda è praticamente assurta ai disonori della “cronaca” politica nazionale, seppure sola di quella online, essendo io diventato in Italia il consigliere comunale del PD che “ ha aggredito e minacciato fisicamente un giovane assistente parlamentare del M5S”.
Gli articoli giornalistici (uno tra questi ha pubblicato pure la foto dei due interessati) sono inequivocabilmente riferiti al sottoscritto, essendo io l’unico tra i consiglieri comunali eletti a Gela ad avere quelle iniziali (seppure con un refuso grafico) ed essendo, peraltro, riconducibili solo alla mia compagna – Raffaella Lombardo – le iniziali riportate in alcuni degli articoli in commento. Voglio precisare, che non ha mai aggredito e minacciato nessuno. Non l’ ha fatto neppure in occasione dell’episodio in questione, per fortuna avvenuto al cospetto di altre persone, tra cui avvocati ed altri professionisti, oltre alla mia compagna ed a mio figlio di dieci anni e mia figlia di tre.
Il 12 giugno scorso ho avuto un confronto verbale con Giuseppe Lo Monaco. L’oggetto della accesa discussione è stata una vignetta satirica pubblicata da Lo Monaco Giuseppe sul suo profilo Facebook, che mi aveva, non lo nascondo, parecchio infastidito avendola io ritenuta parecchio offensiva e diffamatoria.
In questa vicenda, credo volutamente strumentalizzata e veicolata da qualcuno per far parlare di se e far assurgere la inqualificabile vicenda a caso politico nazionale, ritengo, piuttosto, che sia stato ingiustamente leso l’onore, il decoro e la reputazione personale e familiare, prima che politica, di chi scrive oltre a quello personale della propria compagna di vita Raffaella Lombardo.
Ovviamente ho già dato mandato al mio avvocato – Emanuele Maganuco del foro di Gela – di valutare tutti i profili di responsabilità civile e penale eventualmente ravvisabili a carico di Giuseppe Lo Monaco, degli autori degli articoli giornalistici in commento, in uno ai loro editori, nonché di tutti coloro i quali li hanno condivisi in rete, al fine di chiedere, in tutte le sedi giurisdizionali preposte, il ristoro integrale della congerie di danni, derivati e derivandi”.