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Real Maestranza 2015: i bambini di Caltanissetta abbracciano il loro capitano, oltre 700 foto

Michele Spena

Real Maestranza 2015: i bambini di Caltanissetta abbracciano il loro capitano, oltre 700 foto

Gio, 02/04/2015 - 05:37

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CALTANISSETTA – Tanti, tantissimi bambini, come non se ne vedevano da anni, hanno allietato la processione della Real Maestranza. Tra le due ali di folla che hanno ammirato con il consueto orgoglio una delle più veraci tradizioni della “nissenità”, in più occasioni, il sole splendente, che ha accompagnato il corteo, ha illuminato il sorriso e la gioia di bambini festosi. Una presenza estremamente numerosa e gioiosa che certifica la voglia di riappropriarsi delle tradizioni, di viverle festosamente, di considerarle un patrimonio cittadino, personale, nisseno: la Settimana Santa, baluardo della nissenità; se ci credono i bambini, con il loro sorriso, tutto è possibile. Un simbolo, un positivo presagio, una sorta di purificazione che ha nettato la Real Maestranza, mai come quest’anno adombrata da querele, personalismi, egoismi e imposizioni che hanno hanno determinato l’espulsione del ceto dei marmisti.
Questi bambini e l’austera figura del Capitano Cav. Francesco Riggio hanno ricomposto l’armonia, la credibilità, la pulizia di una tradizione che ci rende orgogliosi di essere cittadini di Caltanissetta.
Molte le chiavi di lettura di un corteo “particolare”. Un Capitano, emozionato e mirabilmente compenetrato nel ruolo, al suo secondo mandato, lo era già stato nel 1979, che ha indossato i paramenti del fratello Gaetano, cui era legatissimo, anche lui della categoria dei fabbri, venuto a mancare la scorsa estate.
Presenti al gran completo tutte le autorità cittadine: alla sua “prima” con la fascia tricolore, il sindaco Giovanni Ruvolo, sorridente ed emozionato, il Prefetto Maria Teresa Cucinotta, i vertici di Guardia di Finanza, Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale ed una cospicua pattuglia di consiglieri comunali, “capitanati” dal presidente del consiglio comunale, Leyla Montagnino.
Il racconto della giornata, ripercorre riti, abitudini, usi, consuetudini, cha appaiono uguali all’occhio del profano ma, che rivelano emozioni sempre nuove ed irrepetibili. S’inizia al mattino presto a casa del Capitano, con la sua vestizione, secondo il cerimoniale, si prosegue in municipio, dove Ruvolo ha consegnato al Capitano Riggio le chiavi della città, investendolo simbolicamente della responsabilità del capoluogo nisseno fino alla domenica di Pasqua. Il corteo si è poi diretto alla biblioteca comunale “Scarabelli”, dove il Capitano ha ricevuto il Crocifisso velato di nero, uno dei momenti maggiormente densi di significato e patos; è il momento della processione penitenziale fino in Cattedrale, accompagnata dal solo suono dei tamburi della banda musicale. Tutta la Maestranza indossa guanti e farfallini neri, in segno di lutto. Dentro la Cattedrale, il Capitano riceve il perdono perché si è fatto carico dei peccati di tutti ed, insieme a tutta la Maestranza, sostituisce le calze, la cravatta e i guanti con quelli bianchi, in segno di gioia.
La gioia che ha fatto da incoraggiante velo ad un rito che ogni anno regala ai nisseni un’indimenticabile giornata di festa e riflessione. Ai sorrisi dei tanti bambini, spesso soggetto di molte delle oltre 700 foto di seguito riportate, affidiamo la simbolica chiusura del corteo: W il Capitano, W la Real Maestranza, W Caltanissetta!

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