CALTANISSETTA – Signor Sindaco, come Lei saprà in Italia siamo pieni di personaggi che non rinunciano al beneficio della poltrona conquistata, tanto che la politica, in molti casi, è diventata infine un semplice modo per far dei soldi con poca fatica e rischio moderato. Io credo che Lei sia di unaltra pasta e che nella sua mente cè la volontà di voler fare, semplicemente, qualcosa di buono, dal desiderio di materializzare una delle idee che ha coltivato sin da subito, sin da quando le proposero lincarico. Sono sicuro che Lei ce la possa fare. Voglio precisare, e ne sono convinto, che le pene di questa città non abbiano poi molto a che fare con Lei e la sua Giunta, e neanche di quella precedente, anzi temo che proprio Lei stia diventando, suo malgrado, un capro espiatorio con i fiocchi. E noto che mali di questa città hanno radici ben più profonde; essa ha sempre preso il bene e il male dall’esterno, adattandosi a quel che le arrivava, ma raramente, forse mai, cambiando se stessa dall’interno. Non è certo colpa sua se ora dall’esterno soffia il vento gelido della crisi, non solo economica, e questa città, che si adatta a tutto, appunto, se lo sta beccando tutto addosso perché in anni e anni di politica errata non è riuscita a costruirsi uno scudo che la proteggesse. Ma questo è un altro discorso.
Riferendomi al rifacimento della pavimentazione di Corso Vittorio Emanuele, che ho avuto modo di vedere ieri sera, penso che qualsiasi bambino che frequenta le scuole elementari, istintivamente, in corrispondenza del civico 145, avrebbe collocato uno dei lati del chiusino in ghisa parallelamente alla linea della pavimentazione. Posso anche pensare che la collocazione del chiusino è stata volutamente errata come quei francobolli stampati per errore che nel tempo acquisiscono maggior valore.
Allego uno scatto fotografico riguardante il chiusino che ha provocato la mia osservazione!
Cordialmente Angelo Sole
