SAN CATALDO – Una nube incombe su Palazzo delle Spighe dopo la lettera arrivata dall’assessorato regionale agli Enti Locali che impone al Comune di sciogliere l’Ipab entro e non oltre il 18 ottobre. Il documento prevede inoltre che il personale (in totale diciannove dipendenti) dovrà essere assorbito dall’amministrazione comunale nei vari uffici municipali. E adesso la paura è quella del dissesto finanziario. “Urge – ha dichiarato il consigliere comunale del Pdl Vincenzo Naro – una conferenza dei capigruppo. Non vorrei che la politica subisse le scelte della Regione in maniera passiva. Se la Regione vuole che il Comune assuma il personale ci dia anche i fondi per pagarlo”. Ma le scelte dissennate, in tema di Ipab, secondo il consigliere di Riprendiamoci la Città Giampiero Modaffari, sarebbero state fatte proprio dalla politica che in questi anni non è mai riuscita a sciogliere il nodo Ipab arrivando ad accumulare debiti superiori al milione di euro. “Il fatto che i nostri amministratori – ha dichiarato Giampiero Modaffari – abbiano da sempre lasciato tutto al caso e non siano mai intervenuti in maniera efficace ci lascia amareggiati. Se oggi si è arrivati a questo, la chiusura definitiva dell’ente, lo dobbiamo alla mancanza di progettualità che oggi ci porta ad un provvedimento inevitabile. Tutto questo comporterà gravi problemi per il Comune perché cozzeremo con il patto di stabilità che non prevede la possibilità di aumentare la spesa per il personale. L’unica strategia è stata portata avanti dai sindacati che in questi anni hanno cercato di far transitare il personale all’Asp e spero che entro questo mese possano arrivare al risultato sperato”.