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Gestione dei beni sottratti alla mafia, Ordine commercialisti punta alla formazione

Redazione

Gestione dei beni sottratti alla mafia, Ordine commercialisti punta alla formazione

Gio, 30/05/2013 - 14:51

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CALTANISSETTA –  Un percorso di studio congiunto tra commercialisti e magistrati per formare gli amministratori giudiziari e per invertire la tendenza che vede, 9 aziende su 10 confiscate alla mafia, approdare alla liquidazione o al fallimento. Con questo obiettivo, domani mattina, si apre la prima giornata dedicata all’attività formativa degli iscritti all’Ordine dei commercialisti.   “Le misure di prevenzione patrimoniale e l’attività di amministratore giudiziario delle imprese e dei beni sotto sequestro”, è il tema scelto per la prima delle giornate di studio organizzate dal presidente dell’Ordine, Salvatore Di Lena. Nella sala conferenze della Banca di Credito Cooperativo del nisseno alle 9,30 il presidente della Sezione cure di prevenzione del tribunale, Antonio Balsamo e il consigliere di Corte d’appello Gianbattista Tona, relazionano sul tema.  Seguiranno  gli interventi di un commercialista e un avvocato di Reggio Calabria, dove ha sede l’Agenzia Nazionale per i beni confiscati alla criminalità organizzata. ” Vogliamo  intraprendere un percorso di formazione dei nostri iscritti  – ha detto Salvatore Dilena – al fine di creare una classe di professionisti altamente specializzata, capace di condividere standard operativo-formativi adeguati al delicato compito di amministratore giudiziario di beni, patrimoni o aziende sottoposti a sequestro o confisca”. L’obiettivo che l’Ordine si pone è quello di affrontare le problematiche che riguardano le amministrazioni giudiziarie,  tema molto controverso, fornendo la possibilità di mettere in rete le esperienze  e di  promuovere  azioni virtuose e comportamenti uniformi. Il fenomeno della criminalità organizzata e delle aziende poste sotto sequestro ha interessato in modo preponderante la regione Sicilia che si colloca al primo posto in Italia come numero di aziende sequestrate e confiscate. Anche la nostra provincia ha subito in modo considerevole l’intervento dell’autorità giudiziaria teso a riportare nella normalità aziende che prima venivano gestite da associazioni criminali. L’obiettivo degli amministratori giudiziari dee essere quello di invertire la tendenza che vede 9 aziende su 10 confiscate, approdare alla liquidazione o al fallimento.  “Non si può privare  – sottolinea Dilena – il nostro territorio di tali aziende e per questo bisogna attivare strategie in sinergia con le altre parti sociali interessate: l’autorità giudiziaria, l’agenzia nazionale per i beni confiscati, le associazioni imprenditoriali, le università gli enti locali”. L’Ordine dei dottori commercialisti di Caltanissetta raccoglie la sfida e si pone come attento e disponibile interlocutore  nei confronti dell’Autorità giudiziaria di Caltanissetta.  I commercialisti del territorio nisseno vogliono assumere un ruolo primario nel far sì che il bene azienda confiscata, dopo un periodo di amministrazione giudiziaria, ritorni alla società civile e al territorio.

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