Salute

Caso Denise: legale a tv russa, non accettiamo ricatti

Redazione

Caso Denise: legale a tv russa, non accettiamo ricatti

Lun, 05/04/2021 - 19:13

Condividi su:

Alla vigilia della possibile svolta arriva il colpo di scena. “Non vogliamo sottoporci a un ricatto mediatico da parte della tv russa. Se prima della trasmissione non ci faranno avere la documentazione relativa al gruppo sanguigno di Olesya e dell’eventuale test del Dna non parteciperemo ad alcun collegamento televisivo”. L’annuncio e’ dell’avvocato Giacomo Frazzitta, il legale che assiste e parla anche a nome di Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, la bimba scomparsa a Mazara del Vallo il primo settembre del 2004, che domani avrebbe dovuto partecipare alla trasmissione della tv russa Primo canale “Lasciali parlare”, che ha rilanciato la vicenda di Olesya Rostov.

L’emittente ha raccontato la storia della giovane che sarebbe stata rapita dai nomadi quando aveva quattro anni, proprio come Denise. Domani il legale avrebbe dovuto incontrare la ragazza, che cerca la vera madre, in collegamento tv. “Senza questa documentazione – ribadisce il legale – non parteciperemo ad alcuna trasmissione ne’ passerella televisiva e chiuderemo ogni rapporto con la tv russa”. “Abbiamo accettato la loro proposta di un ‘faccia a faccia’ in tv – spiega ancora l’avvocato Frazzitta – con l’obiettivo di fornire alla Procura che indaga tutta la documentazione scientifica necessaria a fare chiarezza. In mancanza di cio’ chiederemo alla magistratura di svolgere direttamente tutti gli accertamenti del caso con una rogatoria internazionale, ma non siamo disposti a una strumentalizzazione mediatica della vicenda”. Nell’eventuale faccia a faccia il legale dovrebbe fare a Olesya una serie di domande per ricostruire l’infanzia della giovane.

Le risposte, insieme ai risultati scientifici, potrebbero svelare se Olesya in realta’ sia Denise. La Rostova, che aveva raccontato in lacrime la sua storia, sara’ in studio, mentre l’avvocato Frazzitta doveva essere collegato in diretta da Marsala. “Al momento non abbiamo ancora avuto la possibilita’ di un contatto diretto con la giovane – aveva spiegato l’avvocato Frazzitta -. A Olesya chiedero’ se ricorda i momenti antecedenti all’ingresso in orfanotrofio e, quindi, se le persone che l’hanno tenuta segregata fossero dei rom”. Determinante in questa vicenda, che ha riacceso i riflettori sul caso di Denise Pipitone, sara’ comunque la compatibilita’ del gruppo sanguigno di Olesya Rostova con quella di Denise e l’esame del dna. Alcune foto mostrano tratti somatici simili tra Olesya, Piera Maggio e Piero Pulizzi, padre naturale della bimba scomparsa. Numerose anche le coincidenze, a partire dall’eta’ (4 anni) delle due bambine al momento del rapimento. “La speranza di trovare e riabbracciare Denise non e’ mai mancata. In questi anni l’abbiamo sempre cercata, anche in tutte quelle segnalazioni, avvistamenti, che poi sono risultate nulle. Anche in questo caso andremo cauti” ha dichiarato Piera Maggio in un audio messaggio diffuso ieri nel corso della trasmissione “Domenica live” su Canale 5. (ANSA)