(di don Salvatore Callari) MUSSOMELI – Rimane sempre viva la triste atmosfera della ineffabile tragedia che ha colpito non solo la famiglia Barba. cui esprimiamo ancora la sincera e profonda partecipazione al suo dolore, ma anche tutta quanta la comunità mussomelese. Sono state pronunciate e scritte lodevoli parole che hanno esternato la sincerità dei sentimenti da parte di autorità e amici e semplici e comuni concittadini.
E’ confortante la constatazione che non si è dato luogo alla vana retorica né a forme di sgradevole pietismo. Tutto si è svolto nella più composta e devota compenetrazione di un dolore, dalle assurde origini, di quanti sono stati presenti alla cerimonia delle esequie. Il pianto silenzioso era visibile sul volto di tutti. Non vi sono lacrime negli occhi se non c’è pena nel cuore., e questa ce n’era tanta.
E vogliamo rilevare a nostra edificazione che sembrava un fervido inno alla fraternità, al senso nobile e maturo di una umanità che sa cogliere quanto di più cordiale e genuino ci unisce nei momenti della sofferenza. Il silenzio imperioso e solenne, di una folla immensa, ci inchiodava , rispettosi e oranti, dinanzi ad una realtà che attraversa il nostro mondo interiore, dove si annegano nella maniera più impensata, i sogni e le speranze, le delusioni e i rimpianti, le gioie e le angosce ,senza trovare una spiegazione umana che possa confortare il cuore smarrito. Le nostre parole diventano scialbe e inespressive, e si sciolgono all’orlo del mistero che apre ad una luce misteriosa e arcana di un mondo rinnovato col quale possiamo collegarci solo in forza della nostra fede di credenti, in quella “ oscurità lucente” che è dote del Regno eterno, riservata a coloro cui sarà detto : “ Venire benedetti dal Padre mio “ .
