Salute

Comitato Provinciale Difendiamo I Nostri Figli, San Cataldo: “Cannabis shop…meglio chiusi”

Redazione

Comitato Provinciale Difendiamo I Nostri Figli, San Cataldo: “Cannabis shop…meglio chiusi”

Ven, 27/07/2018 - 16:34

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SAN CATALDO – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Da qualche tempo in diversi comuni italiani e recentemente anche nella piccola (circa 22000 abitanti) città di San Cataldo (CL), si sta assistendo all’apertura -o tentativi di apertura- di negozi, chiamati “cannabis shop”, che offrono sotto diverse forme “cannabis light”. Affermano – i gestori- di rispettare formalmente la legge, nella fattispecie la N. 242 del 2016, (la cd “legge sulla canapa”), ma nei fatti concorrono alla diffusione di una prassi ed una sub-cultura assai pericolose per i nostri ragazzi.

La vendita dei derivati della canapa in Italia avviene, infatti, con un comportamento a dir poco contraddittorio, al limite della schizofrenia, tra legge e pratica commerciale: da una parte, si dichiara sulle confezioni che il prodotto non è destinato ad uso umano; dall’altra si è ben consapevoli che la vendita è propriamente destinata all’uomo! Da una parte, inoltre, si proclamano, con pubblicità martellante, le magnifiche proprietà terapeutiche della canapa e dei suoi derivati, dall’altra quelle ricreative…come dire, ad esempio, che l’insulina, che cura il diabete, è allo stesso tempo terapeutica e ricreativa: dove stanno scienza, coerenza e logica? Boh? non è dato sapere…

            A tale proposito si ribadisce, innanzitutto, che il CDNF nazionale e locale hanno a cuore la salute dei nostri figli ed agiscono in contrapposizione al pensiero unico della propaganda a fini evidentemente commerciali, soprattutto quando sostiene le “miracolose” proprietà della cannabis. Il Comitato desidera offrire alla pubblica opinione sul tema della canapa legale l’autorevole parere del Prof. Giovanni Serpelloni, per lunghi anni apprezzato Capo Dipartimento Anti-Droga della Presidenza del Consiglio ed attualmente – fra l’altro – Senior NR Fellow University of Florida Drug Policy Institute, Department of Psychiatry in the College of Medicine. Questi ha scritto una lettera aperta al ministro per la Famiglia e le Disabilità On. Lorenzo Fontana, a cui si rinvia (https://www.centrostudilivatino.it/cannabis-chiudete-quei-negozi/) per completezza d’informazione scientifica e legale per un’opinione pubblica seriamente informata; un’opinione che abbia soprattutto a cuore il superiore interesse dei nostri figli. Esprimiamo anche il nostro totale disaccordo con operazioni di bassa propaganda pseudo-scientifica e sciatteria intellettuale come quelle cui assistiamo nel corso di qualche improvvisato convegno estivo.

            Dall’esame del documento citato emerge chiaramente che il vero obiettivo dei commercianti, (ossia il ricco business dell’oro verde!), dovrebbe avvenire innanzitutto attraverso l’anestetizzazione delle intelligenze e delle coscienze dei ragazzi ed ancor prima di quelle dei loro genitori, i quali (sino a prova contraria!), sono i primi responsabili dell’educazione, della formazione e dell’integrità psico-fisica dei propri figli. Questi negozi, infatti, con le loro insegne evocanti chiaramente la cannabis -che anche per tale pubblicità, secondo il prof. Serpelloni, sarebbero fuorilegge (infatti, l’art.84 della legge sugli stupefacenti -DPR 309/90- pone il “Divieto di propaganda pubblicitaria” anche se effettuata in modo indiretto)!- rischiano di innescare un pericoloso processo di “normalizzazione” che finirebbe inevitabilmente per alterare -soprattutto tra i più giovani!-  la percezione del rischio legato all’uso di tali sostanze, incrementandone l’uso futuro e vanificando così del tutto le già insufficienti campagne di prevenzione. Qualcuno, pro legalizzazione, dirà poi: “chi vuole procurarsi sostanze anche vietate dalla legge, lo farà comunque”…tesi verissima, ma almeno -si ribatte- costui sarà consapevole di agire contro la legge e non potrà invocarne la copertura. Altrimenti -ragionando per assurdo-  si dovrebbero legalizzare altri comportamenti che -seppur esistenti nella società- per il comune sentire e per la legge costituiscono reati ed in quanto tali vengono sanzionati come ad es. il furto, l’evasione fiscale, la rapina.

            Pertanto concludendo, sulla base delle dichiarazioni documentate del Prof. Serpelloni, questo Comitato ribadisce che i “cannabis shop” con i loro prodotti a base di canapa e le loro insegne non rispettano quella stessa legge che invocano, e soprattutto contribuiscono a diffondere  tra i giovani una enorme menzogna nell’affermare che l’uso della cannabis sarebbe “innocua” o persino che “farebbe bene alla salute”. Il dato scientifico ci dice invece che l’uso della “cannabis light” è gravemente pericoloso per la salute, come è stato recentemente ribadito anche dall’autorevole parere del Consiglio Superiore di Sanità che nella seduta del 12/04/2018 ha anche raccomandato per il principio di precauzione di non consentirne la libera vendita.

             Infine, va elogiata la tempestiva presa di posizione e la sensibilità del clero locale, nella persona del Sac. Angelo Spilla, così come il coraggioso intervento pubblico dell’on. Alessandro Pagano, dichiaratamente contrari all’apertura dei “Cannabis shop”, in quanto dannosa alla collettività. Un sentito grazie anche al Sindaco della città di San Cataldo, Ing. Giampiero Modaffari, che ha recentemente disposto il divieto di apertura questa tipologia di negozi su tutto il territorio comunale.

Per il Comitato Provinciale Difendiamo I Nostri Figli. Avv. Salvatore Graci E Prof. Salvatore Gallo