Salute

Un amore negato, la seconda opera si Salvatore Pasqualetto ispirata a una storia vera

Redazione

Un amore negato, la seconda opera si Salvatore Pasqualetto ispirata a una storia vera

Gio, 11/06/2015 - 01:08

Condividi su:


La tensione civile e il senso profondo di appartenenza ai luoghi d’origine animano il secondo lavoro letterario di Salvatore Pasqualetto, da sempre impegnato nel sociale e nella promozione della legalità in Sicilia.

pasqualetto libro

“….da queste parti la verità nasce da sola, nasce dalla terra, dalle strade, dai muri, così ci chiude da ogni lato e ci imprigiona dentro, come selvaggina”.

Non è azzardato affermare che una simile asserzione  possa essere concepita solo dalla penna di un autore siciliano, che, quando si riferisce genericamente a “queste parti” , indica invece, con precisione estrema, il ventre intimo della propria isola, inchiodata da un feroce determinismo  e capace di  riscattarsi solo episodicamente attraverso alcuni dei suoi figli più coraggiosi.

Un amore negato”, seconda opera di Salvatore Pasqualetto, siciliano doc della provincia nissena e profondo conoscitore delle bellezze e delle miserie estreme della propria terra d’origine, è la sintesi perfetta di una scrittura che, prima ancora di descrivere personaggi e fatti, mette al centro delle proprie ragioni il contesto, la provenienza, la dimensione atavica dei luoghi e la loro diretta influenza su chi li abita, che non può rimanere avulso dall’influenza esercitata dalle consuetudini e persino dal “genius loci” che ogni territorio racchiude.

Sia chiaro: “Un amore negato” lascia spazio, e anche tanto, all’approfondimento psicologico dei personaggi, alle loro altalene umorali, al ticchettio delle coscienze e all’incapacità di lavare il passato come alcuni di loro vorrebbero fare; tuttavia la protagonista assoluta è lei, la Sicilia, stretta tra vocazione alla legalità e rottura delle regole, in una mistione ombrosa che, per i lettori non siciliani, può rivelarsi tanto tragica quanto incomprensibile, salvo poi essere disvelata attraverso i bagliori di uno approccio letterario generoso, compiuto,  onesto.

Definire semplicemente un gran bel lavoro il romanzo di Pasqualetto non è corretto, e non perché non lo sia.

Salvatore Pasqualetto

Salvatore Pasqualetto

Le pagine procedono interrogando se stesse, e lo fanno , da acrobate, attraverso angoli visuali diversi: quello predominante è lo sguardo di una donna ancora giovane ma piegata dalla vita, alle prese con un fisiologico ribaltamento di posizioni, da signora che conduce una vita perfetta fino allo sfinimento ad ex bambina abbandonata e umiliata; c’è anche lo sguardo del consorte colpevole, talmente ottuso da avere ritenuto, negli anni, che agi e benessere potessero mandare in soffitta sensi di colpa e tragiche ambiguità; c’è la cugina inviperita che vomita veleno e demolisce le finte certezze di una comunità tanto falsa quanto, a tratti, intollerabile nella propria prolissità e devozione alle abitudini, più che alle persone.

Ci sono i frammenti di verità affidati ad un ex galeotto che devoto, invece, lo è davvero; ci sono i personaggi di una Chiesa straniante e ruffiana, c’è il mafioso vecchio ma potente che , al di là della propria deprecabile condizione, è comunque capace di provare e manifestare intima gratitudine.

Grazie, Salvatore Pasqualetto, per non averci consegnato un’umanità fintamente conciliata: grazie perché ogni pagina è una “mise en abyme” nera che più nera non si può, e per questo più vera del vero.

Nessuno è al sicuro dai propri demoni e non esistono disinfestazioni che tengono, quando è il passato che viene a cercarti.

Il lettore pensa che Lucia , alle prese con una crisi di nervi degna di almodovariana memoria, continui a vivere un’altra vita dopo le rivelazioni subite e poi volute: ma una certezza aleggia  su tutto il romanzo, ed è quella del cambiamento irreversibile che nelle vite di ognuno solo la violenta irruzione del passato può comportare.

Si perdoni l’insistito citazionismo cinematografico, ma se Robert Altman fosse vivo, ci avrebbe fatto un film.

Marianna La Barbera

Pubblicità Elettorale