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Palazzo delle Spighe: si è insediato il nuovo consiglio comunale

Redazione

Palazzo delle Spighe: si è insediato il nuovo consiglio comunale

Gio, 26/06/2014 - 00:21

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imageSAN CATALDO – Si è consumato martedì 24 giugno 2014, il primo atto ufficiale del Consiglio Comunale neo eletto. Una seduta che ha avuto inizio poco dopo le 20:00 e che ha avuto fine alle ore 23.30.

Iniziano ufficialmente i lavori dei consiglieri Marianna Guttilla, Paola Giammusso, Flavia LaFerrera, Giorgia Valenti, Felice Ferrara, Salvatore Pirrello, Enzo Calabrese, Salvatore Capizzi,Epifanio Mistretta, Grazia Giamporcaro, Serena Arcarese, Lino Pantano, Michele Caramia, PioNaro, Arianna Randazzo, Angelo Macaluso, Elisa Scalzo e Roberta Naro che hanno prestato giuramento. Poco dopo, a seguito della richiesta di surroga del consigliere Giampiero Modaffari, eletto Sindaco, ha prestato giuramento anche il subentrante Gaetano Casale. A presiedere la seduta una donna, prima volta nella storia di San Cataldo: Alice Fasciana.

I punti cardine all’ordine del giorno erano il giuramento e il discorso del Sindaco Modaffari, nonché l’elezione del presidente del consiglio.
httpv://youtu.be/1yatOOcgSTc
Su quest’ultimo punto, come ripetuto più volte in campagna elettorale, la maggioranza ha espresso la volontà di offrire la presidenza alla minoranza, chiedendo che fosse l’opposizione stessa a votarsi un presidente con il più ampio consenso possibile. A spiegare il sistema di voto, Epifanio Mistrettadi Riprendiamoci la Città: alla prima votazione è necessaria una maggioranza assoluta (11 su 20), che di fatto rendeva impossibile l’elezione da parte della minoranza, che dispone di 8 voti.

Dalla seconda, invece, è necessaria solo la maggioranza semplice dei presenti. Mistretta ha spiegato che, in caso nella prima fosse stato evidente un concentramento di 7 voti su un consigliere di minoranza, sarebbero rimasti in 5 soltanto tra le fila della compagine di Modaffari: in una votazione con 13 persone, 7 voti sono sufficienti all’elezione.

Un sistema apparentemente farraginoso, ma che manifesta una grande attenzione nei confronti di chi dovrà fare opposizione e che si trova in una posizione storica: sono tante le anime (due elette del PD, quattro dalle liste dell’ex candidato Scarantino, due eletti della lista “Ricostruiamo il Futuro”) e un accordo non sembra semplice.

Dai banchi della maggioranza è chiaro il segnale: in caso di seconda votazione a vuoto, sarà data una settimana di tempo aggiuntivo per far sì che la minoranza trovi la sintesi su un solo nome.

Vista l’empasse, il consigliere Pio Naro chiede che sia prelevato il punto 7 all’ordine del giorno, che prevede il giuramento e il discorso del Sindaco Modaffari: votata all’unanimità.

L’intervento del Sindaco è piuttosto lungo, con una prima parte “a braccio” e poi con un intervento scritto (che trovate integralmente su queste pagine) che ribadisce i concetti espressi in campagna elettorale: sussidiarietà, amministrazione partecipata, collaborazione da parte di tutti in un momento così delicato per la collettività. Un discorso maturo, di alto profilo politico, che inquadra l’azione di governo a una collaborazione reale e fattiva con la minoranza, più volte invitata a essere propositiva nella garanzia di una Giunta e una maggioranza non più “nemiche a prescindere”, ma collaborative anche in fase di redazione delle proposte stesse.

Parole che prima affrontano una serie di doverosi saluti e ringraziamenti, e poi individua quello cheModaffari evidenzia come elemento fondamentale della sua vittoria alle scorse elezioni: “Perché queste elezioni non le ha vinte solo chi vi parla, o la sua squadra: abbiamo saputo rappresentare non solo noi stessi o una parte della città, ma qualcosa che è impossibile estirpare, la cosa piùostinata del mondo, qualcosa che spesso ha solo necessita’ di nascere per rimanere in vita per sempre. Hanno vinto soprattutto le idee.

Questa avventura che oggi ci sta entusiasmando nasce con un’idea lanciata lì, quasi per caso, in uno dei tanti confronti che da sempre animano questo gruppo. Un seme fragile che è però presto diventato germoglio, per poi successivamente crescere. E che, come tutte le buone idee, ha mostrato di essere resistente a tutto, contagiosa, con il potere di stringersi nei cuori e nelle menti di chi ha deciso questa rivoluzione. Idee che sembravano illusioni utopistiche e irraggiungibili, e che mesi fa ci facevano sembrare imprudenti agli occhi di chi, oggi possiamo dirlo, vive lontano dai bisogni del cittadino. Oggi vincono le idee che rappresentano la generosità e non l’astuzia, la passione e non la forza, la coerenza e la chiarezza piuttosto che i  calcoli  fatti a tavolino.“

Un discorso che diventa il manifesto di una Amministrazione: “A tutti, indistintamente, la promessa che ogni buon amministratore deve fare: sono e sarò il sindaco di tutti, e alle vostre esigenze risponderò con un impegno persino superiore a quello profuso nel corso della mia lunga e ed intensa esperienza politica. Questo è un viaggio che ci porterà lontano, non sappiamo dove: ma sappiamo di poter stare insieme, di potere pensare insieme, di potere lavorare insieme, di potere cambiare insieme questa città. Con questa ricetta, con la collaborazione di tutti, ho la certezza che non deluderemo nessuno […]

Perché, è vero, una parte della politica si fa all’interno delle stanze, nelle riunioni, negli incontri, ma c’è una fetta enorme di lavoro che deve essere consumato impolverandosi i vestiti, rabbrividendo al freddo o sudando al caldo, sotto il sole o la pioggia, sull’asfalto e sugli sterrati, nei parchi, nelle ville, negli angoli bui del nostro territorio, nelle zone che vivono il disagio dell’abbandono e dell’incuria, tra i bisogno della gente, ascoltando i loro lamenti, dando loro un braccio e un orecchio amici, e soprattutto attenzione. E a volte basta questo per vedere in tanti occhi accendersi nuove piccole speranze”.

Ma è anche un discorso che riesce ad affrontare la prospettiva amministrativa da un punto di vista squisitamente personale, con momenti in cui il Sindaco ha mostrato sincera commozione: “Vedrete lo stesso Giampiero di sempre ma imparerete anche a conoscere una persona diversa, che ha lavorato tantissimo su sé stessa per migliorarsi, senza mai rinunciare all’amore vero per questa città”.

Un intervento fiume di oltre 40 minuti che tutti i presenti hanno seguito con attenzione assoluta.

Alla fine dell’intervento del Sindaco, il consigliere Giamporcaro chiede che sia votata la proposta di rinvio per l’elezione del Presidente del Consiglio a martedì 1 luglio 2014 alle ore 19:00, anche questa votata all’unanimità.