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La replica di Calafato a Campisi: “Io mai servo di nessuno, sono libero”

Redazione

La replica di Calafato a Campisi: “Io mai servo di nessuno, sono libero”

Mer, 02/04/2014 - 02:10

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calafato“Caro AMICO ti scrivo e poi non ci penso piu’…”

Quando ho letto il Tuo “struggente” comunicato, Michele, dopo aver ripensato alla tua operazione politica al cui altare forse avresti voluto che io mi sacrificassi, mi è venuto spontaneo prendere spunto da una nota canzone e pensare che non potrà essere questa la nuova “politica che verrà”.

Certo, hai forse sperato che, rivendicando la nostra amicizia, io potessi far finta di niente che avessi potuto chiudere gli occhi di fronte alla Tua operazione mediatica che oltre a tradire un leale amico ha tradito un progetto e un’idea di sana amministrazione scevra da servilismi di qualsiasi genere e frutto di impegno e sacrificio comune per il bene della nostra citta.

"C'eravamo tanto amati"

“C’eravamo tanto amati”

Con il tuo attacco nei miei confronti hai pensato di poter “distrarre “ una intera cittadinanza , spettatrice di una delle più vecchie e noiose mosse  politiche , ma io, per mia fortuna, non sono stato mai un servo di nessuno se non della mia integrità morale né i cittadini lo saranno mai di vecchie logiche politiche e partitiche che hanno oramai abbondantemente stancato, a cui ancora fanno eco le solite banali frasi e slogan politici ed elettorali, che passano dalla sottile denigrazione, al subdolodiscreditamento, vivendo ancora nell’illusione di aver di fronte una platea ignorante e abbindolabile . Ma non hai fatto i conti con il desiderio e la volontà rivoluzionaria dei cittadini che sono menti pensanti e sono stanchi delle vecchie mosse politiche che non impressionano più nessuno. Chi miconosce sa benissimo che sono soltanto un professionista che ha messo a  disposizione le propriecompetenze professionali, nelle quali la purezza di una palese inesperienza politica, ha costituito per me e penso anche per la città, un valore. Avrei voluto soltanto, da chi si professa un amico, un po’ più di onestà intellettuale; avresti dovuto spiegarmi, perchè ad un passo dalle elezioni avrei dovuto fare un passo indietro lasciando il mio ruolo per permetterti di attribuire a chi volevi tu le deleghe tecniche di competenza dell’assessorato, a chiunque ti fosse stato utile in questo momento . Così non hai fatto, perchè sapevi benissimo che mai avrei ceduto a simili azioni in perfetto stile politichese, ed hai preferito sacrificare sull’altare del presunto consenso elettorale, il lavoro svolto in questi anni con estrema difficoltà ma nell’interesse primario della cittadinanza , fra cui, capirai bene, mi colloco anche io che ti dico NON CI STO . SONO LIBERO.

Totò Calafato

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