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Mussomeli, Villa Aldisio: tutto da rifare…a partire dal nome

Redazione

Mussomeli, Villa Aldisio: tutto da rifare…a partire dal nome

Gio, 04/08/2011 - 11:53

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MUSSOMELI- Quella che di primo acchito dovrebbe considerato come uno dei fiori all’occhiello di una intera comunità, vale a dire la villa comunale, come spesso accade in molte realtà del Sud è  nella concretezza un luogo dove lo scempio è ben visibile e rimarcato rispetto alle tanto eventuali quanto quasi mai esistenti migliorie apportate dagli amministratori di turno. Come il caso della villa comunale di Piazza della Repubblica, oggi denominata “Villa Aldisio”, sottoposta costantemente all’azione devastante e denigranti di vandali, la cui etimologia mal rimarca l’aspetto spesso bonario ed innocente degli autori dei gesti incivili. Una villa comunale che andrebbe reinventata, azzerata e ricostruita…..partendo dal nome. Già, qualche addietro l’amministrazione di turno intitolò a Salvatore Aldisio, grande politico gelese, questo luogo di ritrovo e di aggregazione tanto frequentato da alcuni decenni a questa parte. Oggi, dovrebbe sorgere spontanea, non solo nella volontà degli amministratori di turno ma anche e soprattutto in quella della comunità locale, di re-intitolare alcune strutture pubbliche, dando priorità, come in questo caso, al ricordo della memoria di quei mussomelesi che tanto hanno fatto per questa comunità. I nomi di certo non mancano. Forse quella è latente spesso è la volontà. Per quel che riguarda la Villa Aldisio poi, è tutto un insieme di soprusi e mancanze. A partire di quello che è stato più volte oggetto dell’attenzione della stampa, cioè  lo scempio di quelli che in teoria dovevano essere bagni pubblici e che oggi appaiono solo e soltanto come una struttura depredata, devastata, defraudata di tutto quanto era esistente in loco. Per non parlare dell’illuminazione, del tutto inesistente. O per meglio dire, esistono i pali della luce, ma manca tutto il resto. Il cancello d’ingresso agli ormai inesistenti bagni è sempre chiuso e non è chiaro se esiste un provvedimento di restrizione per l’accesso alla parte boschiva della villa o se questo avviene oramai per “uso e consuetudine”. Da almeno cinque anni, per quello che riguarda l’aspetto ludico, manca la cavallina. Esiste solo e soltanto una struttura portante che “giace” inerme. Manca una delle due altalene per bambini in età scolare. Solo di recente è stato proibito da un’ordinanza comunale l’uso delle biciclette all’interno della villa, ma non esiste un solo cartello, posto all’ingresso della villa, che ricordi il veto e la normativa alla quale fa riferimento la stessa. Per mancanza di spazi ludici e di aree attrezzate, lo spazio calpestabile della villa viene utilizzato dai bambini per giocare a pallone, “operazione” che comporta non pochi problemi per la gestione dell’incolumità dei piccoli presenti in loco. Anche a tal riguardo non esiste un divieto esplicito visibile al quale far riferimento. Quello che risulta incredibile è l’individuazione nonché l’identificazione dell’articolista responsabile, nelle ore diurne, della gestione e della manutenzione della villa. Insomma, una situazione che si trascina da anni nei confronti della quale ad oggi, non si è riusciti ad intervenire energicamente, nonostante tutto. Va riconosciuto l’impegno dell’attuale amministrazione e dell’assessore al ramo, mostrato nei confronti di alcuni piccoli problemi insorti ed immediatamente affrontati e risolti. Ma ancora tanto occorre fare.

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