Salute

Covid: il Ministero emana linee guida per l’assistenza domiciliare

Redazione 2

Covid: il Ministero emana linee guida per l’assistenza domiciliare

Mar, 01/12/2020 - 16:18

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“Diagnosi, monitoraggio e terapia dei pazienti Covid che possono essere curati a domicilio. E, a sovraintenderli e governarli, il ruolo portante dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta, in stretta collaborazione con le USCA, le Unita’ Speciali di Continuita’ Assistenziale”.

È questo, in estrema sintesi, l’oggetto delle indicazioni sulla Gestione Domiciliare dei Pazienti con Infezione da Sars-Cov-2, inviate dal Ministero della Salute con una circolare ai principali stakeholders e pubblicate anche sul sito della Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei Medici.

“Queste indicazioni nascono da un lavoro del Ministero- commenta il Presidente della stessa Fnomceo, Filippo Anelli- L’obiettivo e’ quello di fornire indicazioni uniformi sul territorio nazionale ai Medici di Medicina Generale e ai Pediatri di Libera Scelta, per la gestione dei pazienti Covid domiciliati, che hanno ormai superato quota 750mila”.

Tre le fasi dell’infezione, che corrispondono a 5 possibili stadi clinici (infezione asintomatica o pre-sintomatica, malattia lieve, moderata, severa e critica). Tre anche i gruppi di rischio in cui sono stratificati i pazienti, secondo uno score che tenga conto della valutazione di diversi parametri vitali (per uniformita’ si e’ scelto di adottare la scala MEWS, Modified Early Warning Score), in associazione al monitoraggio con il pulsossimetro.

“La valutazione dei parametri al momento della diagnosi di infezione e il monitoraggio quotidiano, anche attraverso approccio telefonico, soprattutto nei pazienti sintomatici lievi, e’ fondamentale, poiche’ circa il 10-15% dei casi lievi progredisce verso forme severe” ammonisce il documento.

Per quanto riguarda le terapie, le indicazioni si rifanno alle linee guida emesse dall’Aifa dopo i diversi trial clinici, non raccomandando, tra l’altro, l’utilizzo di integratori e vitamina D, in quanto non supportati da evidenze scientifiche sufficientemente solide.

Apprezziamo il ruolo cruciale riconosciuto ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta, in virtu’ della capillarita’ sul territorio e della conoscenza dei loro assistiti; il richiamo al fatto che utilizzino le Usca, secondo il Decreto Legge 14/20 del 9 marzo scorso, come strumento operativo per garantire l’assistenza ai pazienti Covid; la raccomandazione ad operare sempre e solo in piena sicurezza, con i Dispositivi di Protezione adeguati al livello di rischio dei quali devono essere, per Legge, dotati- argomenta Anelli- Le USCA sono ormai attivate per il 75%: invitiamo le Regioni ad arrivare al numero previsto dalla Legge, istituendone una ogni 50mila abitanti e utilizzandole per la diagnosi e la diretta valutazione dell’assistito, soprattutto in caso di rapido peggioramento delle condizioni cliniche.

Invitiamo anche Regioni e Asl a distribuire, cosi’ come previsto dal ‘Cura Italia’, gli adeguati Dispositivi di Protezione individuale, anche ai medici convenzionati. La sicurezza dei medici e degli operatori e’ infatti condizione essenziale per la sicurezza delle cure”.

“Per quanto riguarda i cittadini, raccomandiamo di tenere in ogni casa un termometro e un pulsossimetro, per aiutare, in caso, il medico di famiglia nel monitoraggio telefonico; a non fare scorte di farmaci inutili, in quanto sara’, sempre se necessario, il medico a prescrivere le terapie adeguate; a non uscire se si hanno sintomi respiratori e a contattare telefonicamente il proprio medico, che dara’ tutte le indicazioni e attivera’ l’iter appropriato- conclude- Soprattutto, rinnoviamo l’appello alla prudenza e responsabilita’, perche’ il virus circola, anche nelle zone classificate come ‘gialle’, si diffonde attraverso i contatti tra le persone.

E l’evoluzione del quadro clinico puo’ essere la piu’ varia e imprevedibile, a seconda dell’ospite, da un’infezione asintomatica ai quadri piu’ gravi che richiedono l’ospedalizzazione e il ricovero nelle terapie intensive, con esito anche infausto. Proteggiamo quindi noi stessi, proteggiamo gli altri”.