Salute

Morte Maradona, situazione “ingarbugliata”: aveva battuto la testa ed era in crisi di astinenza

Redazione

Morte Maradona, situazione “ingarbugliata”: aveva battuto la testa ed era in crisi di astinenza

Lun, 30/11/2020 - 17:26

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Diego Armando Maradona sette giorni prima del suo decesso avrebbe subito un forte colpo alla testa in seguito a una caduta accidentale. Tuttavia, nessuno si sarebbe occupato di sottoporlo ad esami strumentali per valutare eventuali conseguenze alla testa operata qualche giorno prima. “Maradona è caduto una settimana prima del decesso e ha preso una forte botta alla testa, peccato che non abbiano pensato di fargli una risonanza magnetica o una tomografia. Niente di niente”.

Lo sostiene l’avvocato dell’infermiera Dahiana Gisela Madrid che si stava occupando della riabilitazione post operatoria. Secondo l’avvocato Rodolfo Baqué dopo le dimissioni dall’ospedale Maradona avrebbe accusato alcune anomalie a livello cardiaco, ma anche in questo caso nessuno avrebbe ritenuto opportuno svolgere gli accertamenti del caso. “Hanno solo pensato a curare la dipendenza dall’alcol, dimenticandosi di avere a che fare con un paziente cardiopatico che invece avrebbe avuto bisogno di assistenza da parte di personale medico specializzato”, ha aggiunto Baqué.

Al momento delle dimissioni dalla clinica Olivos, dopo l’operazione al cervello, Maradona presentava chiari segni di astinenza da sostanze. Lo ha scritto la psichiatra Agustina Cosachov, che poi ha seguito Diego nella casa di Tigre dov’è morto. La specialista aveva consigliato anche la presenza continua di un’ambulanza, inutilmente.

Intanto la Giustizia argentina avrebbe avviato un’indagine sul medico personale di Diego Armando Maradona, Leopoldo Luque accusato di responsabilità colpose sul suo decesso. Tutte le testimonianze raccolte dagli inquirenti parlano di un’accesa lite tra Maradona e Luque, che lo scorso 19 novembre avrebbe incassato anche un pugno prima di essere cacciato di casa in malo modo. Materiale sufficiente, a giudizio della magistratura, per avviare un supplemento d’indagini sulla figura dello specialista. Secondo Baqué, Maradona “era stato rinchiuso per tre giorni nella sua stanza”, senza neppure guardare la tv.

Il legale è entrato anche nei particolari della situazione clinica del Pibe de Orao, rivelando che “era arrivato ad avere 115 pulsazioni al minuto, ed il giorno prima di morire ne aveva 109, quando è noto che un paziente con problemi coronarici non può superare le 80 pulsazioni”. Ha poi sottolineato che il suo corpo “inviava segnali ma lui non è stato assistito con alcun farmaco. Maradona avrebbe potuto farsi ricoverare nella clinica più lussuosa del mondo, ma invece è stato tenuto in un luogo inadatto”.

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