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Caltanissetta, “la città si racconta ad Etnos”: l’allevatore Luca Cammarata, giovedì 14 maggio

Redazione

Caltanissetta, “la città si racconta ad Etnos”: l’allevatore Luca Cammarata, giovedì 14 maggio

Mer, 13/05/2020 - 17:37

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Racconterà il suo sogno agricolo ed i suo agire nelle campagne nissene, Luca Cammarata, Giovedì 14 Maggio alle ore 19 per gli incontri di “La Città si racconta ad Etnos” in diretta Web Streaming dalla pagina Facebook della Cooperativa Etnos, con ospiti anche Massimo Primavera, direttore della Coldiretti di Caltanissetta, Salvatore Carletta, panificatore di San Cataldo che trasforma le farine di grani antichi di Luca Cammarata, e Salvatore Campisi, pasticcere di seconda generazione, che parlerà di progetti futuri con i prodotti dell’agricoltore sanacataldese.

Lavorava negli uffici amministrativi di un ospedale, quando ha deciso di mollare tutto e andare in campagna per seguire la sua più grande passione: l’allevamento. È la storia di Luca Cammarata, originario di San Cataldo, oggi titolare di un’azienda che produce prodotti biologici. Una scommessa, un cambio di rotta arduo che ha portato i frutti sperati. Oggi Luca alleva capre, galline siciliane e pecore proprio all’interno della sua azienda in Contrada Chiapperia tra San cataldo e Caltanissetta,  dove coltiva anche grani antichi siciliani come il “Tangarò”, i nome locale dell’antica varietà di grano siciliano Russello, la Maiorca ed il Perciasacchi. Inoltre da alcuni anni ha avuto affidato in gestione i terreni ed un’antica masseria in Contrada Mominai, tra San Cataldo e Marianopoli, dove coltiva anche un uliveto storico.

Un lavoro, dunque, che augura innanzitutto ai giovani. “Se capissero e sposassero il concetto di lavorare la materia agricola locale e autoctona, vinceremmo una battaglia – ha affermato Cammarata – lavorare i formaggi di ovini nostri e la carne di animali nostri, è questa, secondo me, la chiave di svolta”. Consigli che vengono da un uomo che di ciò che dice ha fatto una scelta di vita. L’obiettivo è chiaro: privilegiare la produzione locale, darle il giusto valore per contribuire anche a un miglioramento dei mercati locali, battendo così ogni forma di competizione e concorrenza. Ancora una volta si cercherà di promuovere l’importanza dell’enogastronomia locale, fonte di opportunità importanti, soprattutto in vista di un’epoca in cui, a detta di molti, il sogno dell’industria e della chimica sembra siano destinati a svanire.

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