Salute

Mafia: business terra e fondi Ue, decine perquisizioni in Sicilia

Redazione

Mafia: business terra e fondi Ue, decine perquisizioni in Sicilia

Ven, 27/05/2016 - 10:43

Condividi su:

Blitz gdfVasto blitz contro il ‘business della terra’ in tre province siciliane e nei Nebrodi, teatro nei giorni scorsi di un agguato mafioso al presidente del Parco Giuseppe Antoci. Oltre ottanta finanzieri del Comando provinciale di Messina hanno eseguito decine di perquisizioni e di verifiche documentali: oltre trenta i provvedimenti della Procura nei confronti dei Centri di assistenza agricola, enti che gestiscono le istruttorie relative alle domande di finanziamenti europei e nazionali in agricoltura. La vasta operazione, che interessa le province di Messina, Enna e Catania, scattata all’alba, e’ coordinata dal procuratore Guido Lo Forte affiancato dal sostituto Antonio Carchietti. ‘ scattata all’alba. Un terremoto che ha come epicentro la zona di Tortorici, nota in passato per diversi episodi criminali, cuore anche del potere della spietata cosca dei ‘tortoriciani’. Peraltro, alcuni dei destinatari dei provvedimenti vantano diversi precedenti penali per truffa, mentre altri risultano collegati alla criminalita’ organizzata locale nonche’ interessati dalle vicende connesse alla concessione dei pascoli dell’Azienda speciale silvo-pastorale di Troina, relative all’emanazione di apposite interdittive antimafia della prefettura di Messina a seguito della stipula del Protocollo di legalita’. Le attivita’ di polizia giudiziaria in corso riguardano un importante filone investigativo relativo a presunte truffe ai danni dell’Unione europea ed all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, l’Agea, realizzate da numerosi soggetti del comprensorio dei Nebrodi. Gli investigatori del Nucleo di Polizia Tributaria di Messina intendono pure riscontrare se esista una regia comune in grado di coordinare i diversi imprenditori agricoli coinvolti. Lo scenario accertato conferma come i sistemi illeciti realizzati per drenare risorse finanziarie nel settore agricolo, di concreto interesse per la criminalita’, sia ben radicato nella zona del Parco dei Nebrodi.
e indagini hanno preso le mosse da alcune denunce presentate da parte di proprietari di terreni che al momento della presentazione della domanda per il contributo loro spettante si sono visti rispondere che le particelle di proprieta’, a loro insaputa, erano gia’ state inserite in analoghe domande di finanziamento, presentate da altre persone. L’attento approfondimento investigativo ha portato ad individuare un presunto meccanismo di frode piu’ strutturato, realizzato in via sistematica da alcune persone che inserivano in numerose istanze presentate da aziende agricole a loro riconducibili, terreni di ignari proprietari. Cio’ trova chiara conferma dagli esiti degli oltre cento accertamenti svolti nella prima parte del 2016 e nel precedente biennio nella zona nebroidea dai finanzieri delle Tenenze di Sant’Agata di Militello e Capo d’Orlando, che hanno permesso di rilevare irregolarita’ per quasi cinque milioni di euro di contributi illecitamente percepiti, su un totale di undici milioni oggetto d’analisi ed hanno portato alla denuncia di ben ottanta responsabili. Tali attivita’ sono state svolte nell’ambito del progetto “Bonifica” del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie delle Fiamme Gialle ed hanno permesso di scoprire tipologie di illecito riguardanti falsi contratti di affitto o di comodato dei terreni agricoli, nonche’ numerosi contratti stipulati con persone che risultavano essere decedute in epoca antecedente alla stipula degli stessi. Altri sistemi di realizzazione delle truffe ai danni dell’Unione europea hanno riguardato soggetti che avevano ottenuto finanziamenti utilizzando particelle catastali di terreni di proprieta’ pubblica, attraverso la produzione di falsi titoli di conduzione oppure, in due episodi, utilizzando fondi agricoli confiscati in base alla legislazione antimafia. L’attivita’ di servizio ha comportato anche la denuncia per danno erariale alla Corte dei Conti e prevedera’ la contestazione di sanzioni amministrative, pari agli importi illecitamente percepiti.

Pubblicità Elettorale