Salute

Mussomeli, ecografo e lungodegenza. Cirrone Cipolla: ”accettare la sfida del cambiamento”

Carmelo Barba

Mussomeli, ecografo e lungodegenza. Cirrone Cipolla: ”accettare la sfida del cambiamento”

Gio, 07/04/2016 - 00:00

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Cirrone 8MUSSOMELI – Collaudo, ieri pomeriggio, mercoledì 6 aprile, all’Ospedale M. I. Longo, delle apparecchiature relative all’ecografo, che sarà in rete con l’Ospedale di Caltanissetta e di Gela. Uno strumento di ultima generazione dal costo che si aggira sugli 80.000 euro. “L’ecografo è un gemello dei altri due ecografi che sono a Gela e a Caltanissetta, ha sottolineato il direttore Alfonso Cirrone Cipolla nell’intervista rilasciataci, assai compiaciuto per il collaudo e i collegamenti positivi delle apparecchiature, effettuati dal competente personale giunto appositamente da Caltanissetta. Presenti anche le dottoresse Daniela Noto e la dottoressa nissena Elena Fiamma dell’unitàCirrone 5n operativa di Radiologia che hanno illustrato i tipi di prestazione che sono previsti con l’utilizzo di questo strumento all’avanguardia. Dalla Radiologia, poi, si è passati al terzo piano nel reparto medicina, dove il direttore Alfonso Cirrone Cipolla ha parlato della lungodegenza con 6 posti letto, con 11 infermieri, col dott. Saverio Sciarrino, che è responsabile dell’unità operativa, la dottoressa La Sala, la dottoressa Raspa, la dottoressa Mantione e, l’arrivo proprio in queste settimane, del dottore Bono, medico con la specializzazione in ematologia, uno dei giovani medici che si occuperà principalmente della lungadegenza. “Lunga degenza, ha sottolineato il dott. Cirrone Cipolla, che è stata allocata per volere della direzione strategica aziendale del dott. Carmelo Iacono e del direttore sanitario aziendale, di concerto col responsabile della medicina, proprio accanto alla medicina. Dunque al terzo piano Medicina e lungadegenza. “Quello che mi piace sottolineare – ha detto il direttore Cirrone Cipolla, è che un grazie, rispetto alla riorganizzazione che l’Ospedale di Mussomeli sta mettendo in campo in questi giorni, va dato sicuramente alla direzione strategica aziendale, al Direttore Generale Cirrone 13al Direttore sanitario, alla dottoressa Santino, al direttore amministrativo Mazzara, che hanno voluto, proprio da Mussomeli, far partire la riorganizzazione di servizi ospedalieri che ancora in altri presidi dell’Asp, invece, non sono stati attivati; quindi, la volontà da parte della direzione strategica è quella chiaramente di avviare un percorso di riorganizzazione di questo presidio, sapendo che non solo la città di Mussomeli, ma tutto il comprensorio, ha una attesa in termini di salute che è considerevole”. “La questione in atto, ha continuato Cirrone Cipolla, è anche di natura culturale. Ed è qui, il passaggio che mi piace sottolineare. La Sanità in Italia, con le ultime riforme, ma soprattutto in Sicilia, sta vivendo un passaggio epocale e non passerà inosservato a nessuno che si sta organizzando in tutte le sue articolazioni sia ospedaliere che di distretto; questo chiaramente cosa comporterà? Che tutti gli operatori, dai dirigenti medici, agli infermieri, agli ausiliari, ai tecnici di radiologia, ai tecnici di laboratorio, tutti quelli che operano all’interno di una struttura ospedaliera, sonoCirrone 14 chiamati a innovarsi; sono chiamati ad un cambio anche di mentalità, rispetto al fare che non può essere più quello che era una volta; la sanità si organizza, allora, in ogni livello siamo chiamati tutti ad accettare la sfida del cambiamento; avere la preoccupazione che il cambiamento può portare, è soltanto un falso problema di chi, invece, vuole remare contro la possibilità di andare avanti. L’Azienda sta puntando su Mussomeli, proprio perché da qui iniziano percorsi di rifunzionalizzazione, ma soprattutto di riorganizzazione rispetto ai quali chiedo a tutto il mio personale, ha concluso il direttore sanitario Cirrone Cipoilla, di capire che la partita si gioca in squadra; non vi sono elementi singoli né tantomeno elementi di disturbo; gli obbiettivi da raggiungere sono quelli di sanità, di una sanità di qualità, e di una sanità, soprattutto, che dia risposte alla comunità”.

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