Salute

Missionario in Taiwan costruisce nuova chiesa vendendo salsiccia e pignolata di Mussomeli

Redazione

Missionario in Taiwan costruisce nuova chiesa vendendo salsiccia e pignolata di Mussomeli

Lun, 21/03/2016 - 00:10

Condividi su:

padre Orifamma muratore nella nuova chiesaMUSSOMELI –  “Sono un prete/muratore che non ha mai appeso la cazzuola al chiodo e quando c’è da sporcarmi le mani, non mi tiro indietro”. Da molti anni missionario in Taiwan e in questi giorni a Mussomeli (è ripartito venerdì), don Calogero Orifiamma non ha dimenticato il suo originario lavoro prima che la vocazione sacerdotale sbocciata in età adulta, lo portasse dall’altra parte del pianeta alla fine degli anni ’90. “La cosa bella della Grazia e che non cambia la natura dell’uomo, semmai la dirige verso altre prospettive”. E di certo non sono le nuove prospettive quelle che mancano a questo sacerdote 44enne che dopo la prima chiesa dedicata a Giovanni Paolo II, confidando unicamente nella Provvidenza, ha costruito una nuova chiesa sulle montagne di Taiwan, dedicata alla Madonna di Fatima. Chiesa che sarà consacrata il prossimo 14 maggio dall’arcivescovo mons. Pietro Lio. “L’isola di Taiwan che somiglia ad una foglia e fa parte della Cina, ha una storia politica complicata. Il Paese conta oltre 23 milioni di abitanti e pur essendo gli stessi molto religiosi, i cristiani siamo appena l’1%. C’è quindi molto da fare, ma noi confidiamo nella Provvidenza tant’è che tre anni fa, con i 35 fratelli cattolici di Laily, pur non avendo un centesimo, decidemmo piuttosto di riparare soltanto il tetto della precedente e malmessa struttura, di buttarla giù e di costruire una nuova chiesa. Oggi possiamo dire che questa nuova chiesa è Padre Orifiamma coi suoi angelil’ennesima opera della Provvidenza, anche se mancano ancora banchi, tabernacolo ed altri arredi per i quali confidiamo nel buon cuore della nostra gente, anche di quella di Mussomeli. Era il 2013 quando prendemmo quella decisione. Formammo una commissione di 25 persone per la sua costruzione. Io sono il direttore dei lavori mentre il progetto è stato realizzato gratuitamente da un missionario laico, lo spagnolo Eduardo Patos Serrano. Trovammo fin da subito, in un impresario convertito, Francesco Chen, piena disponibilità ad anticipare le somme occorrenti ai lavori. E così siamo partiti”. Si ferma un attimo padre Orifiamma, il tempo di sorseggiare un caffè e riprende a raccontare sull’onda dei ricordi, mostrando le immagini che scorrono sul suo ipad dove si vedono le ruspe in azione, la realizzazione delle fondamenta, il primo scheletro della nuova struttura, lui stesso che stringe la cazzuola e lavora la malta, la nuova chiesa ultimata. “I costi del progetto ammontano a ben 583.333 euro. La Diocesi di Kaohsiung ci ha anticipato 220.000 euro, mentre altri 230.000 euro li abbiamo raccolti in questi anni in Taiwan visitando ben 60 parrocchie e portando avanti ben 135 iniziative con vendite di beneficienza. Tra le altre cose ho insegnato ai taiwanesi a fare la salsiccia alla mussomelese, ovvero con spezie, sale e semi di finocchio, mentre loro la condivano con lo zucchero. Un piatto che ha avuto molto successo, come la nostra pignolata. Altri 5.000 euro sono arrivati da fedeli che vivono all’estero. In totale all’11 febbraio scorso, avevamo raccolto 455.000 euro, ma ne mancano ben 129.000 per saldare il debito con l’impresario. E tuttavia confidiamo nella Provvidenza che come sempre non ci farà mancare il suo sostegno”. Una fede che non abbisogna di altre parole. Don Orifiamma fu ordinato diacono nel dicembre del 2006 nella città di Kaohsiung, dove viveva già da sette anni presso il seminario Redentoris Mater. Lì infatti completò il suo percorso neocatecumenale avviato presso la parrocchia Cristo Re guidata da padre Salvatore Tuzzeo. Don Calogero Orifiamma cominciò a fare parte della comunità negli anni ’90, quindi la vocazione e la scelta di andare missionario in Taiwan (nota anche come isola di Formosa dal nome datole dai portoghesi). “Non sapevo neppure dove si trovasse ma ero talmente pieno di entusiasmo e di chiesa completatavoglia di spendermi per il prossimo che quando chiesero chi voleva andare missionario a Taiwan, dissi subito di sì. All’inizio fu molto dura, per tre anni ere pressoché muto perché dovetti imparare non l’inglese o il francese, ma il cinese. Oggi però sono felice di avere fatto quella scelta dettata dal cuore. E lo rifarei”. Nel 2007 la sua ordinazione come sacerdote sempre nell’isola di Taiwan, presso la chiesa “San Domenico” di Kaohsiung, alla presenza dei genitori, papà Antonino e mamma Antonina Taibi e del fratello Riccardo. Con loro anche il parroco di Cristo Re, don Salvatore Tuzzeo e tanti fratelli neocatecumenali, in totale 23 persone. Quindi il suo rientro a Mussomeli per una breve vacanza e la celebrazione della sua prima messa a Cristo Re. Poi il ritorno a Taiwan, dove il vescovo gli aveva affidato due parrocchie, che comprendono ben diciassette chiese, e lì cominciò a lavorare e catechizzare come vice parroco. In dieci anni è diventato parroco, e coadiuvato dai confratelli Hector e Gregorio ed ha costruito due chiese, anche mettendoci… manualmente del suo, del resto è lui stesso che si definisce prete/muratore.

Pubblicità Elettorale