CALTANISSETTA – Il mondo cittadino dello sport è stato scosso dalla notizia della morte di Totò Faraci, 53 anni, autentica icona del volley nisseno. Il tecnico che ha forgiato intere generazioni di pallavoliste nissene, si è spento stamani. Ad inizio stagione era sulla panchina dell’Accademi Olimpica, salvo poi doversi allontanare per combattere la malattia. L’assessore allo sport Gaetano Angilella, ha espresso il cordoglio dell’intera Amministrazione di Palazzo del Carmine. Allenatore capace ed amato dalle sua atlete, ha segnato una parte rilevante della storia della pallavolo di Caltanissetta.
Da giocatore ha militato nella mitica “Giordano”, non era sposato, è stato sempre un allenatore modesto, con le sue idee, le sue filosofie, e molto conosciuto in Sicilia perché era un’istituzione. E a livello regionale ha fatto il selezionatore delle reappresentative siciliane che hanno avuto maggiore successo negli ultimi anni.
Nel 1984 fondò la Kanguro, giocò nella formazione maschile, quando esisteva il settore maschile e lì inizio l’attività di mini volley nella palestra ex Gil fino al 1999, sempre con la Kanguro. Ha praticamente creato il settore giovanile. Nel 1992 ha raggiunto con la squadra femminile la serie B, campionato professionistico, con una formazione composta da sole ragazze nissene e l’anno successivo riuscì nell’impresa di ottenere la salvezza. Nel 2000 insieme a Giuseppe Cannavò e altri amici, fondò l’Albaverde, con presidente il fratello Lorenzo Faraci e poi con presidente lo stesso Cannavò. Nell’ Albaverde è rimasto fino al 2008, da allora fondò una sua società per poi andare nell’Accademia Olimpica. I funerali, lunedì 7 aprile alle 16, verranno celebrati in Cattedrale.

