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Croce di Dozulè, l’ira del creatore dell’opera: “Hanno distrutto un simbolo cristiano”

Redazione

Croce di Dozulè, l’ira del creatore dell’opera: “Hanno distrutto un simbolo cristiano”

Dom, 23/03/2014 - 11:15

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Frugolino e croceDa artigiano, da uomo, ma soprattutto da credente si dice offeso e amareggiato. Devastato quanto quella croce che lui stesso ha modellato ma che la settimana scorsa, dopo tre anni di polemiche, è stata fatta a pezzi. Gero Frugolino, fabbro e titolare della Europrofile, è l’artefice della Croce di Dozulé; non è il committente, ma è colui che l’ha plasmata. Dopo avere accettato la commessa dell’imprenditore genovese Angelo Vecchione, Frugolino per forgiarla non ha preteso un centesimo. Le ha dato forma e consistenza, l’ha tinta con quel colore azzurro come il cielo, poi l’ha posizionata, piantandola nell’asfalto sul colle che sovrasta l’Annivina, al limite della Terravecchia. Ma dopo tre anni quasi esatti, dopo essere stata inghiottita da un vortice di polemiche, quella croce sabato scorsa è stata rimossa. Anzi, come egli stesso denuncia, è stata distrutta. E lui, che si considera il padre di quell’opera, è rimasto poco distante, impotente in quella visione che gli ha procurato continui tonfi al cuore. Quasi come vedere morire una propria creatura. “Si sono accaniti contro la croce- accusa il fabbro-. Non sono riusciti a rimuoverla interamente allora l’hanno tagliata. E poi l’hanno fatta a pezzi per caricarla sul camion”. Secondo Frugolino non era questo il modo di chiudere la faccenda. “A parte che non ho ancora capito a chi potesse dare fastidio, ma se proprio dovevano rimuoverla dovevano almeno restituirla integra. Io chiedo la restituzione della croce, interamente, senza tagli. E poi vorrei sapere dove è stata portata adesso?”. Sui lavori compiuti perciò, l’artigiano muove forti dubbi. “Ho osservato le fasi dell’operazione, e ho avuto paura che qualcuno potesse farsi male quando l’imbragatura ha perso la presa ed è caduta sull’asfalto. E poi, hanno tagliato lasciando però la base piantata a terra. Adesso è un pericolo per i bambini; quel pezzo di metallo falciato malamente rischia di fare male a qualcuno”. Frugolino si dice intimamente abbattuto, quasi quanto la croce. E in primis se la piglia con l’assessore Enzo Nucera, che ha supervisionato le operazioni di rimozione. “Altro che assessore, è stato un assassino di simboli cristiani. Forse lui non ha tenuto conto di cosa quell’emblema significava per molte persone”. E delle sue critiche non è nemmeno esente la Chiesa. Frugolino manifesta delusione nei confronti delle gerarchie ecclesiastiche. “Sono un cristiano cattolico. Ma quello che è accaduto ha suscitato in me moltissimi dubbi. Come faccio a definirmi un praticante se la stessa Diocesi ha voluto cancellare un simbolo cristiano a cui io e tante altre persone abbiamo creduto?”.

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