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Voto palese per il Cavaliere Ira del Pdl, “Una pagina buia”

Redazione

Voto palese per il Cavaliere Ira del Pdl, “Una pagina buia”

Mer, 30/10/2013 - 23:23

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imageROMA – Voto palese su Silvio Berlusconi, senatore a rischio decadenza: la giunta per il Regolamento di Palazzo Madama stabilisce, a stretta maggioranza, che i pari del Cavaliere voteranno sul suo destino nel modo piu’ trasparente possibile. Decisiva la posizione presa a riguardo da Linda Lanzillotta, di Scelta Civica, che ha spostato l’ago della bilancia nella direzione desiderata anche dal Pd, dopo che il deputato sudtirolese Karl Zeller aveva dato parere opposto. Alla fine sono sette i voti su un lato, sei sull’altro, e Berlusconi rischia concretamente un’uscita poco gloriosa dal Senato.

Pd, Sc e M5S votano insieme ed insieme difendono le loro scelte. Guglielmo Epifani avverte: “La legge Severino e’ una legge perfettamente costituzionale che va applicata. Si abbassino quindi i toni e si ricordi che la giustizia deve essere uguale per tutti”. Beppe Grillo vede nell’esito della votazione il risultato dei due giorni passati nei palazzi romani e fa chiedere che si proceda immediatamente con il voto in aula. “Pagina buia per il diritto”, commenta Renato Schifani, seguito nello sdegno da praticamente tutti i principali esponenti berlusconiani. Le parole sono forti, i toni ultimativi: “plotone d’esecuzione”, “barbarie”, “mostruosita'” e “ora bisogna reagire”.

Ma piu’delle prese di posizione dei singoli esponenti del Pdl vale la reazione del diretto interessato. Che sarrebbe nientemento che infuriato. E ha iniziato cancellando un pranzo previsto con i ministri ed il loro leader Angelino Alfano. “Il fatto e’ che Berlusconi non ha piu’ nulla da dire ai governativi”, trapela da buone fonti. Riprendono in pieno le tensioni interne al centrodestra, anche perche’ gli innovatori continuano a raccogliere le adesioni per il prossimo Consiglio nazionale. “Abbiamo – dice una colomba – quasi la meta’ del partito”.

Di tutt’altra opinione i lealisti: “Abbiamo noi i numeri. Siamo tutti con Berlusconi, ora e’ tempo che si schierino anche i ministri del Pdl”. Alfano si schiera, ma con un ritardo che viene notato da tutti. La sua reazione e’ di assoluta fedelta’ al Cavaliere, ma arriva non prima di meta’ pomeriggio. “La decisione di Sc e Pd di sostenere il voto palese col M5S e’ la violazione del principio di civilta’ che regola, da decenni, il voto sulle singole persone e i loro diritti soggettivi”, afferma il vicepremier, pria di chiudersi a Palazzo Chigi con Letta, Brunetta e Schifani, “E ora, innanzitutto in sede parlamentare, li’ dove si e’consumato il sopruso, sara’ battaglia per ripristinare il diritto alla democrazia”.

I lealisti del Pdl scuotono la testa, e vedono a questo punto un’opportunita’ nel voto palese: “Cosi’ – hanno spiegato a Berlusconi – sara’ chiaro chi si schiera con te e chi contro di te”. Insomma, sara’ decisamente una conta nella conta, quella che si terra’ nelle prime settimane di novembre. A decidere il giorno esatto sara’ la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Luigi Zanda, presidente del gruppo del Pd, gia’ si sbilancia: sara’ una data “prossima. Abbiamo fatto passare gia’ molto tempo”. Passa la sabbia attraverso la clessidra e la politica si prepara all’ennesimo passaggio decisivo.

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