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Permute territoriali, chiarimento di Raimondi: “il merito è quello di esserci riuscito”

Redazione

Permute territoriali, chiarimento di Raimondi: “il merito è quello di esserci riuscito”

Dom, 19/05/2013 - 06:12

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SAN CATALDO – Intervento-chiarimento del sindaco Franco Raimondi sulla questione delle permute territoriali. Dopo le accuse del Pdl il primo cittadino, in un lungo comunicato, chiarisce le tappe della vicenda.

“Mai ho affermato che le precedenti amministrazioni, consiglieri di ieri e di oggi, tanti politici e semplici cittadini non si sono impegnati per risolvere il problema delle permute territoriali. Purtroppo  – dichiara Raimondi – questo problema sinora non era stato risolto. In un sistema democratico vi sono obiettivi che per quanto perseguiti da taluni amministratori possono non essere raggiunti mentre possono essere centrati da altri. Per la soluzione del nostro problema, ho seguito semplicemente un iter amministrativo un po’ diverso e un po’ più tecnico di quello che sinora era stato portato avanti. Tutto gira intorno alla sentenza della Commissione Censuaria Centrale emessa nel 1993 che aveva dato ragione al comune di San Cataldo in merito all’iniquità fiscale che si era determinata a seguito delle permute territoriali. La materia è complessa e ingarbugliata e cerco di andare per ordine. Appena insediatomi ho subito affrontato il problema della perequazione delle rendite degli immobili ricadenti nella zona di permuta territoriale del comune di San Cataldo. Meno di un mese dopo, in data 22/06/2012, dopo precorsi contatti compiuti per le vie brevi, insieme al vice sindaco Gianfranco Scarciotta, l’allora dirigente dott. Elio Cirrito, il dirigente ing. Paolo Iannello ci siamo incontrati col direttore dell’Agenzia del Territorio di Caltanissetta e con due funzionari. Nell’incontro il dirigente dell’Agenzia del Territorio ci ha reso nota l’attività che stava portando avanti di trasferimento/aggiornamento censuario e cartografico degli immobili interessati dalla zona di permuta precisando che tale trasferimento di particelle sul comune di San Cataldo avveniva creando una sezione catastale nell’ambito dello stesso comune, con la denominazione del comune di Caltanissetta, mantenendo però inalterate le tariffe degli immobili della zona di provenienza di Caltanissetta. Inoltre, ha detto che solo successivamente si potevano valutare eventuali possibilità di soluzioni di revisione parziale delle tariffe d’estimo. Le possibilità che prospettava, in funzione dell’iter burocratico amministrativo che finora era stato portato avanti, erano due, una era quella dell’emanazione di un eventuale Decreto Ministeriale che definisse le tariffe d’estimo. Come ben si comprende questa eventualità era molto remota considerato che tale provvedimento del Governo Nazionale di portata generale difficilmente poteva essere adottato per questo nostro solo caso specifico. L’altra possibilità era quella che il Comune richiedesse la revisione di tutte le tariffe d’estimo dell’intero territorio di San Cataldo, cioè della zona già di San Cataldo e della zona ricevuta in permuta dal comune di Caltanissetta. Questa seconda via chiaramente era molto pericolosa perché non dava certezza che venissero diminuite le tariffe degli immobili della zona di permuta. Poteva anche succedere che venissero aumentate le tariffe degli immobili della zona già ricadente nel comune di San Cataldo.

Di fronte ad una vicenda così aggrovigliata ho continuato ad impegnarmi esaminando altre possibili soluzioni, cercando atti e documenti che potessero essere utili. L’attenzione mi si è soffermata sulla decisione della Commissione Censuaria Centrale di Roma emessa in data 11/10/1993 che convalidava l’accoglimento del ricorso presentato alla Commissione Censuaria Provinciale avverso le tariffe d’estimo vigenti nel comune di San Cataldo per gli immobili ricadenti nella zona acquisita in permuta proveniente dal comune di Caltanissetta. Il ricorso era stato presentato dal dott. Giuseppe Tripisciano Commissario straordinario del comune di San Cataldo successivamente alla pubblicazione delle rendite catastali avvenuta il 30/09/1991. Rendite catastali che successivamente, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 31/12/1993, non erano state adeguate. Pertanto, ho constatato che la sentenza non era stata applicata. Le sentenze, come si sa, vanno applicate ai casi in contestazione. Quindi, nel caso in questione, facendo valere la sentenza della Commissione Censuaria, si poteva realizzare la perequazione delle tariffe d’estimo riducendo quelle degli immobili della zona trasferita in permuta dal comune di Caltanissetta che sono di molto più alte rispetto a quelle della zona del comune di San Cataldo. In questo modo si superava la difficoltà esistente per l’emanazione del D.M. ed il pericolo dell’aumento delle tariffe d’estimo della zona già del comune di San Cataldo. Questa nuova soluzione è stata condivisa dal direttore dell’Agenzia del Territorio di Caltanissetta, ritenendo anche lui che potesse avere successo. In data 18/12/2012, a seguito del nuovo iter burocratico e amministrativo che avevo intrapreso, ho presentato l’istanza per la perequazione delle rendite degli immobili ricadenti nella zona acquisita in permuta dal Comune di San Cataldo e, in modo circostanziato, ho fatto rilevare l’iniquità fiscale che si era determinata con le permute territoriali di cui alle L. R. n. 5/1968 e n. 6/1987. Leggi regionali che hanno provveduto a far transitare dal territorio del comune di Caltanissetta a quello di San Cataldo aree urbanizzate da decenni e ricadenti in una zona di espansione urbana cresciuta in contiguità col vecchio centro abitato di San Cataldo. Pertanto, a seguito della permuta esistevano immobili ricadenti nella zona censuaria unica di San Cataldo ed altri nella 2^ zona censuaria di Caltanissetta, avendosi così rendite diverse per fabbricati ricadenti nello stesso centro urbano di San Cataldo o addirittura contigui fra di loro. Le rendite assegnate agli immobili della zona di permuta erano superiori a quelle che si sarebbero dovute determinare in base agli effettivi valori di mercato vigenti nel comune di San Cataldo. Differenze che sono sostanziali: superano il 60% quelle relative al gruppo della categoria “A”, vanno dal 95 al 285% quelle del gruppo della categoria “C”. Quindi, ha seguito di tali motivazioni ho chiesto l’applicazione della sentenza della Commissione Censuaria Centrale che aveva dato ragione al comune di San Cataldo. Adesso, dopo questa mia richiesta suffragata dalla sentenza, la Direzione dell’Area servizi Catastali di Roma dell’Agenzia delle Entrate ha deciso di procedere alla perequazione riducendo le rendite catastali degli immobili della zona acquisita in permuta dal comune di San Cataldo e compresi nella “zona censuaria 2” di Caltanissetta. Tutte le amministrazioni e i consiglieri che si sono succeduti nel tempo si sono interessate al problema, così come tanti politici e semplici cittadini hanno portato avanti tante battaglie politiche per la soluzione della perequazione delle tariffe della zona di permuta. Ho interessato della vicenda il Prefetto dott. Carmine Valenti, che ringrazio. Ringrazio tutti gli uffici del comune e in particolare l’ufficio tecnico e l’ufficio finanziario. Ringrazio il dirigente ing. Paolo Iannello e il dott. Elio Cirrito, allora dirigente dell’area finanze e tributi. Ringrazio l’intera giunta con cui condivido l’attività amministrativa e i consiglieri comunali che sostengono l’amministrazione. Questo risultato storico è il risultato dell’intera città di San Cataldo”.