ROMA – Napolitano ha incaricato Bersani di formare il nuovo governo. La scelta, che era attesa, e’ stata confermata questo pomeriggio dal Quirinale, dopo l’incontro tra il presidente e il segretario politico. Tocchera’ a Bersani verificare l’esistenza di un sostegno parlamentare forte alla Camera e al Senato.
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“Svolgero’ questo incarico con la massima determinazione e anche ricercando quella ponderazione ed equilibrio cui ha fatto riferimento il Presidente della Repubblica – ha dichiarato Bersani -. Cerchero’ di corrispondere all’incarico nel solco delle parole del presidente Napolitano – ha proseguito – per l’avvio di una legislatura che abbia un governo in condizione di generare il cambiamento necessario e un percorso di riforme. Ci mettero’ il tempo necessario in una situazione difficile”.
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Il Presidente della Repubblica ha respinto le critiche per “presunte lentezze” nella formazione del governo. “Reagisco a certe affermazioni che si ascoltano nel dibattito pubblico infondatamente polemiche per il tempo che stanno prendendo gli adempimenti post-elettorali”, ha detto Giorgio Napolitano dopo l’incontro al Quirinale con Pier Luigi Bersani. “Non e’ ancora trascorso un mese dalle elezioni del 24 febbraio – ha ricordato – da una settimana si sono insediate le nuove Camere e mi complimento per il fatto che da ieri si sono definiti i rispettivi uffici di presidenza, significativamente rappresentativi di tutte le componenti politiche”.
“Nella fase che ora si apre occorre procedere senza sterili lungaggini, ma con grande ponderazione ed equilibrio”, ha chiarito Napolitano, “a chi se le prende con le presunte lentezze italiane segnalo che nei due paesi di democrazia parlamentare in cui si sono svolte delicate consultazioni elettorali tra l’autunno scorso e l’inizio di quest’anno, sono occorsi, per la formazione dei due nuovi governi, circa due mesi: in Olanda 54 giorni e in Israele 55 giorni”. “L’Italia deve darsi un governo operante nella pienezza dei suoi poteri” ha detto Giorgio Napolitano.
“Occorre assicurare la vitalita’ e fecondita’ della nuova legislatura, del nuovo Parlamento – ha spiegato il Presidente della Repubblica – e’ cosi che possiamo contribuire anche al consolidamento delle istituzioni europee, del loro impegno e del loro ruolo in un periodo cosi’ difficile e decisivo per il nostro comune futuro”. Altrimenti, ha ammonito il Capo dello Stato, “ci assumeremmo una grave responsabilita’, tradiremmo le attese che si sono manifestate anche nei giorni scorsi dai rappresentanti di Paesi amici, in primo luogo ma non solo europei, convenuti a Roma per rendere omaggio al nuovo Pontefice”.
