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Torregrossa(Pdl):”Il Pd nisseno si converte e rinnega le avventure politiche passate”

Redazione

Torregrossa(Pdl):”Il Pd nisseno si converte e rinnega le avventure politiche passate”

Mer, 26/09/2012 - 13:07

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Raimondo Torregrossa

CALTANISSETTA – Recentemente la Segreteria dell’Unione Comunale del Pd ha pubblicato un articolo in cui si accusava il presidente Lombardo di aver creato un “incommensurabile” danno sulle aree industriali siciliane con la nomina del Dirigente generale dell’Assessorato in qualità di Commissario straordinario dell’Irsap che, per i non addetti ai lavori, è il nuovo Ente  nato per sostituire le ASI (Aree di sviluppo industriale) provinciali.
Sono pienamente d’accordo nel condannare l’atteggiamento del presidente Lombardo che in violazione della legge “blocca nomine”, fortemente voluta dall’Assemblea regionale siciliana in questa fase di vacazio, e in deroga ad ogni principio logico, procede costantemente alla nomina di Commissari in tutti gli Enti dove, a torto o a ragione, può intervenire.
L’articolo del Partito democratico nisseno continua con l’elencazione dei vari disagi che, a loro dire, la nomina di un Commissario ha creato nel consorzio ASI di Caltanissetta e in quello di Agrigento.
Non entro nel merito della bontà della riforma o delle denuncie che l’Assessore al ramo ha prodotto alla Corte dei Conti, al TAR e alla Procura della Repubblica e ciò perché significherebbe ritornare su valutazioni politiche già ampiamente espresse al momento dell’approvazione della legge o entrare nel merito dei procedimenti giurisdizionali ancora aperti e che, oggettivamente, mi interessano poco sul piano  personale ma molto su quello legale.
Le mie posizioni e quelle del Popolo della Libertà, sono state di grande critica nei confronti dell’operato del presidente Lombardo e della sua Giunta di governo e per questo mi sono sorpreso nel leggere le critiche del Partito democratico nisseno che, evidentemente e dopo diversi anni di governo assieme al presidente Lombardo,  si è convertito improvvisamente sulla via delle “elezioni regionali” rinnegando tutto quello che ha fatto in questi lunghi anni di oscurantismo politico e di mancato sviluppo.
Altra meraviglia è l’assenza totale di un benché minimo cenno ai danni che gli imprenditori nisseni subiscono da diversi anni a causa della mancata definizione delle proprietà dei capannoni esistenti all’interno delle ASI di Caltanissetta, situazione aggravatasi con la richiesta di pagamento dell’intero importo degli opifici in soli trenta giorni, pervenuta agli inizi del mese di luglio 2012. Tale richiesta, come sostenuto dagli stessi imprenditori, non rispettava gli accordi ed i contratti di locazioni in essere.
Un assordante silenzio sembra caduto sulla vicenda che dovrebbe preoccupare tutte le persone di buon senso.
Nessuno vuole violare norme di legge anche se, nell’applicazione pratica, appaiono oltremodo restrittive per gli imprenditori già strangolati dalla crisi e oberati da una moltitudine di adempimenti poco consoni alla pura funzione imprenditoriale.
A me pare che questi imprenditori, a cui va tutto il mio sostegno ed incoraggiamento, siano stati abbandonati da tutti: dalle organizzazioni sindacali, dalle associazioni industriali, dagli enti locali e dalla politica che non è riuscita, anche sul filo di lana, ad approvare una benché minima norma di prolungamento o, meglio ancora, modifica di quell’articolo capestro proposto e approvato sicuramente in modo superficiale da parte di tutti.
La buona fede deve essere sempre presunta.
Oggi, forse, c’è solo da aspettare una nuova Assemblea regionale e un nuovo Governo nella speranza che, qualsiasi candidato presidente vinca le elezioni, si impegni veramente e concretamente in azioni tendenti allo sviluppo delle attività degli imprenditori nisseni e più in generale siciliani senza creare, anche involontariamente, intralci e preoccupazioni a chi si trova ad affrontare giornalmente le difficoltà dei mercati.
Ovviamente, tutto nel rispetto della massima legalità perché senza di questa non ci può essere sviluppo e occupazione.
 
On. Raimondo Torregrossa
 
 

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