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Lari: “C’è Cosa Nostra dietro il businnes delle slot”

Redazione

Lari: “C’è Cosa Nostra dietro il businnes delle slot”

Mer, 16/03/2011 - 15:41

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“C’e’ Cosa nostra dietro ilvoluminoso giro d’affari sgominato dagli uomini della Squadra  Mobile di Caltanissetta legato alla gestione delle slot
machine”. Lo ha ha detto il procuratore di Caltanissetta Sergio
Lari, illustrando i dettagli dell’operazione della polizia che
ha sequetsrato 100 videogiochi manomessi e arrestato Matteo
Allegro, 31 anni e Marco Angotti 30 anni, per frode informatica
e truffa aggravata ai danni dello Stato. Erano stati alcuni
collaboratori di giustizia a segnalare agli investigatori il
lucroso settore delle slot machine, ritenuto un canale di
arricchimento per le cosche. Alle dichiarazioni dei pentiti si
erano aggiunte poi le denunce dei familiari di alcuni giocatori
incalliti. “Si calcola -ha aggiunto Lari- un giro d’affari di
circa 500 mila euro al mese. Questa inchiesta e’ riuscita ad
interrompere un flusso di capitali in nero”. Durante
l’operazione della Squadra Mobile, che ha visto impegnati 120
uomini, sono stati sequestrati, in 58 esercizi commerciali di
Caltanissetta e San Cataldo, quasi cento apparecchi, 38 mila
euro in contanti sono stati trovati in una valigetta
appartenente ad Allegro, 40 assegni e un libro mastro dove
venivano annotati gli incassi provenienti dai vari esercizi
commerciali. Sequestrati nell’abitazione di Allegro anche una
trentina fra fucili e pistole, tutti legalmente detenuti e
svariate munizioni. Le slot machine sequestrate non erano
allacciate alla rete informatica dello Stato. Venivano
manomesse attraverso un telecomando. Tutto l’incasso era in
nero. Garantivano una vincita di solo il 25 per cento, contro
il 75 per cento previsto dalla legge. “Gli introiti -ha
spiegato il questore Filippo Nicastro- andavano ad ingrossare
le casse delle cosche mafiose”. Il vicequestore Giovanni
Giudice ha sottolineato che “l’indagine non e’ ancora chiusa.
Anche i titolari dei bar sono indagati perche’ complici. Nel
mirino anche le banche perche’ non avrebbero attivato imeccanismi previsti dalla legge antiriciclaggio”.