Salute

“Mount Etna”, al via a un progetto di ricerca e valorizzazione del paesaggio etneo

Redazione 3

“Mount Etna”, al via a un progetto di ricerca e valorizzazione del paesaggio etneo

Ven, 21/02/2025 - 08:51

Condividi su:

Al via un progetto di ricerca e valorizzazione del paesaggio etneo all’interno del Parco dell’Etna. Prende il via nella sede del Parco, a Nicolosi, da oggi a domenica, il programma laboratoriale di architettura “Mount Etna. Abitare il vulcano, memorie, tecniche, natura” che vede l’Ente promotore del progetto insieme all’Archeoclub d’Italia e con il coinvolgimento dell’Assemblea Regionale Siciliana e della Fondazione Federico II. “L’Etna al centro di un programma di ricerca internazionale finalizzato ad esplorare nuovi scenari per tutelare il paesaggio, riqualificare i ruderi, studiare e valorizzare il sottosuolo archeologico del vulcano in attività più grande in Europa, ma anche Patrimonio Unesco. Insieme saranno le Università di Madrid, Palermo, Barcellona, Smirne, Napoli, Catania con il contributo di cinque gruppi di progettazione etnei che approfondiranno temi importanti come storia, arte, ambiente, diritto e tecnologia” spiega l’architetto Francesco Finocchiaro, direttore del Dipartimento Architettura e Paesaggi di Archeoclub d’Italia. “Si punta ad un nuovo modello di ristrutturazione con riqualificazione e fruizione dei ruderi, secondo un modello filologico e critico seguendo i dettami delle carte del restauro e con particolare attenzione alla moderna letteratura architettonica sul rapporto tra antichità e modernità, della zona etnea per promuovere nuove forme di utilizzo rispettose del Monte Etna e delle sue colate laviche, dando alle popolazioni del luogo strumenti per convivere col vulcano. Quindi il perseguimento di quell’antropizzazione rispettosa del vulcano e del suo valore geologico nel rispetto dei principi posti alla base del riconosciuto dell’Etna come Patrimonio dell’Unesco”. “Ci sono sull’Etna manufatti che hanno anche un potenziale sottosuolo archeologico e che andremo a recuperare attraverso indagini e diagnostiche da effettuarsi sugli edifici in superficie ed inoltre il Programma di riqualificazione del paesaggio etneo inserirà nuove modalità costruttive con nuovo uso dei materiali per rigenerare il paesaggio dell’Etna e recuperare il valore storico e immobiliare dei ruderi presenti diffusamente” prosegue l’esperto. Il vulcano è stato “narrato dall’arte, esplorato dalla mitologia e dalla storia. Un palinsesto di segni, simboli, significati, che rimandano alla sua natura titanica. Spazio immaginifico della letteratura, dimora di esseri fantastici ed eroici, dipinto e rappresentato in ogni sua forma, da ogni possibile angolatura, sempre custode di una terra che naviga nel mare. L’uomo e la natura hanno sancito un patto dentro le sue valli, lungo i pendii, verso il mare e verso la terra. Un patto antico, tra il fuoco e la pietra, tra l’uomo e la terra, tra l’acqua che lo circonda e gli esseri viventi che lo abitano, insieme alle ninfe, agli eroi, ai filosofi, lungo i sentieri che lo attraversano in ogni direzione”. “La natura è abitata. Il vulcano accoglie – conclude Finocchiaro -. La materia di cui si compone è la pietra, forgiata dal fuoco. Una pietra nera che diventa sabbia, che diventa terra e quindi frutti. Una pietra che si trasforma in linguaggio, colore, forma. Il vulcano diventa casa, come quella di Polifemo, abitata da Ulisse. La narrazione mitologica ci suggerisce una possibile visione che evidenzia la funzione abitativa di questo paesaggio naturale che diventa culturale. Tutelare questo spazio, questo ambiente, non può prescindere dalla consapevolezza che l’architettura lo ha strutturato”. Partendo quindi dalla pietra naturale si esplorerà il suo uso diffuso nella costruzione del paesaggio antropico: sentieri, recinti, case, palazzi, rifugi, magazzini, altari, chiese, tombe. “Un paesaggio di pietra naturale e artificiale che rischia di essere compromesso. Lo scopo di questo progetto è garantire la salvaguardia di un quadro complessivo di manufatti, ormai diventati paesaggio, fatto di rovine e ruderi sparsi per l’intero territorio etneo”.