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Caltanissetta, applicata la legge “Salva Suicidi”: divorzio e lutto come motivi per rimodulare il mutuo

Vincenzo Pane - La Sicilia

Caltanissetta, applicata la legge “Salva Suicidi”: divorzio e lutto come motivi per rimodulare il mutuo

Gio, 21/10/2021 - 09:23

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Un cinquantenne di Caltanissetta ha ottenuto la possibilità di rimodulare il pagamento delle rate mensili di un mutuo da 170mila euro sulla base della legge “salva suicidi” (la numero 3 del 2012) dopo essersi rivolto all’Organismo di composizione della crisi da sovraindebitamento “Aequo” istituito dall’Ordine degli avvocati di Caltanissetta.

Si tratta di un organismo identico a quelli presenti in tutte le sedi degli Ordini forensi e istituiti proprio con la legge “salva suicidi”.

A concedergli la rimodulazione delle rate è stato il giudice monocratico civile Ester Rita Difrancesco, che ha accolto la richiesta avanzata dall’avvocato Antonio Asaro, il quale ha assistito il nisseno nella sua istanza.

Una vicenda complessa che ha influito parecchio sulla vita del cinquantenne, il quale, pur godendo di un buon stipendio, aveva contratto il debito complessivo da 170mila euro a seguito dell’acquisto della prima casa e per l’apertura di alcuni finanziamenti per spese legate alle proprie necessità. I guai erano cominciati nel 2013 con la separazione dalla moglie, alla quale doveva anche versare gli alimenti.

L’uomo era tornato a vivere con i genitori e da loro aveva ricevuto anche un sostegno economico, interrottosi però dopo la scomparsa dei genitori stessi nel giro di poco tempo.

A quel punto, per far fronte all’impegno del mutuo, il cinquantenne nisseno ha cercato una soluzione adatta e si è rivolto all’organismo “Aequo”.

L’avvocato Antonio Asaro, che si è occupato del caso, ha presentato l’istanza di rimodulazione del mutuo.

Il giudice, nell’accogliere la richiesta, ha valutato il principio della meritevolezza, cioè della presenza di determinate condizioni, in quanto il debito si era originato sia per spese legate a esigenze legittime come l’acquisto della prima casa e poi per vicende legate alla separazione, al pagamento di alimenti alla moglie e al mantenimento di una figlia, e cioè, queste ultime, spese che sono disposte dall’autorità giudiziaria.

Il giudice ha concesso, come chiesto sempre dall’avvocato Asaro, la proroga della scadenza del mutuo dal 2037 al 2044 e, in considerazione anche dell’età del ricorrente e dell’età della figlia di quest’ultimo, la possibilità di pagare cifre ridotte per le rate mensili nel corso dei primi dieci anni.