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Omofobia, Platinette: “No a Ddl Zan, arrogante e liberticida”

Redazione

Omofobia, Platinette: “No a Ddl Zan, arrogante e liberticida”

Lun, 03/05/2021 - 17:13

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Il ddl Zan non gli piace “per niente”. “Non mi piace l’arroganza con la quale si tenta di imporre a tutti cio’ che e’ ovvio e che tutte le persone ragionevoli e razionali sanno, cioe’ che non devono esserci discriminazioni o aggressioni di nessun tipo sulla base dell’orientamento sessuale”, dice Platinette – al secolo Mauro Coruzzi – in un’intervista a Famiglia Cristiana. Sul fatto che il ddl Zan si propone di combattere e punire queste discriminazioni risponde: “Non sono d’ accordo. La legge non risolve questi problemi perche’ tutte le norme possono punire ma non educare. Per le aggressioni esiste gia’ il codice penale mentre se vogliamo considerare offensivo e persino reato l’utilizzo di un linguaggio anche dissacratorio o imporre come diktat ad esempio la dicitura ‘genitore 1’ o ‘genitore 2’, ecco tutto questo mi fa paura. Sono leggi liberticide, da Germania dell’Est”. 

Platinette -. E’ una violenza inaudita sulle donne ridotte a fare figli per conto terzi e non basta dire che ci sono alcune che scelgono di farsi pagare perche’ magari sono persone povere e quindi costrette a fare questo. In ogni caso, posso avere la liberta’ di dire che e’ una pratica abominevole? Molte donne lesbiche che fanno parte della comunita’ Lgbt si sono ribellate all’utero in affitto perche’ la considerano qualcosa di violento e maschilista”.

Molti esponenti della comunita’ Lgbt rimproverano a Platinette il suo non essere allineato su questi temi. “Io non sono la comunita’ Lgbt – risponde – ma una persona che tenta di ragionare con la propria testa. La comunita’ rischia di diventare una specie di prigionia. Se uno ha un’inclinazione omosessuale deve appartenere per forza a un gruppo? Io ho partecipato con la mia band musicale composta tutta da donne a diversi gay pride ma ho sempre sentito una forma di chiusura da quel mondo come se gli omosessuali dovessero essere tutti di una parte politica rispetto a un’altra o comunque con un’etichetta precisa addosso”.

“Non mi piace tutto questo, io sono e saro’ sempre un difensore delle liberta’ individuali anche di quelle che non vanno a braccetto con l’Arcigay o altre associazioni. Per le mie posizioni ho ricevuto grande sostegno e solidarieta’ da parte delle donne e questo mi fa molto piacere”, aggiunge. Inoltre, “la mia indole non e’ quella di fare il bastian contrario a tutti i costi ma di ragionare sulle questioni in maniera serena. M’inorridisce il fatto che siccome uno e’ omosessuale debba pensare in un certo modo e dire certe cose. Per me questo e’ sessismo e razzismo al contrario”.

E cosa ne pensa della polemica tra la Rai e Fedez? “Non l’ ho seguita bene. Sono tornato sabato sera tardi a Milano da Roma e ho solo letto qualcosa. Certo, spifferare le telefonate private sui social non mi sembra un atteggiamento corretto. Forse il suo obiettivo e’ restare sempre al centro dell’ attenzione e utilizza i media per questo”.

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