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Caltanissetta, sentenza inedita. Negato prestito a un’impresa: Tribunale condanna la banca

Redazione 2

Caltanissetta, sentenza inedita. Negato prestito a un’impresa: Tribunale condanna la banca

Gio, 22/10/2020 - 10:18

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Arriva la seconda sentenza di condanna per l’istituto di credito che, la scorsa estate, aveva negato un prestito a un’azienda che si trovava in difficoltà.

Oltre al danno, dunque, era arrivata la beffa. Un rifiuto che l’imprenditore aveva ritenuto inaccettabile e per il quale era ricorso in giudizio.

Lo scorso 8 luglio il Tribunale di Caltanissetta, con una sentenza inedita che ha portato risonanza e ripercussioni a livello nazionale, si è pronunciato ordinando alla banca di pagare quanto richiesto date le obiettive comprovate condizioni che ne legittimavano l’accoglimento.

Una decisione adottata sulla base dell’art. 13 del Decreto-legge del 08/04/2020 n. 23, trasformato nella legge n. 40/2020 relativo a “Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali”.

Il 19 ottobre, dopo la trattazione nel merito, il Tribunale ha confermato con ordinanza la propria decisione di accoglimento totale della domanda e ha condannato altresì la banca al pagamento delle spese di giudizio.

“Si tratta anche in questo caso della prima pronuncia in questa materia in Italia e siamo certi che indurrà molti istituti di credito a ponderare meglio le proprie scelte prima di negare il finanziamento che, peraltro, come da sempre ribadito, è garantito al 100% dallo Stato – ha commentato l’avvocato difensore Giuseppe Giunta -. È infatti notorio, date le moltissime lamentele in questo senso, che le banche a cui le piccole imprese o le ditte individuali si rivolgono per avere accesso alla linea di credito prevista dal governo per far fronte all’emergenza ed alle difficoltà economiche in cui le stesse versano, accampando scuse e pretesti a volte inconsistenti, negano la concessione del beneficio”.

L’avvocato ha ribadito anche come la normativa preveda che non sia necessaria la valutazione del merito di credito per questa tipologia di prestiti ma sia sufficiente un’autocertificazione sui ricavi. Solo che le banche non hanno perduto il vizietto di valutare la richiesta alla stregua di un fido vero e proprio da erogare in autonomia, cosa che – ripetiamo – è loro negata. Queste due pronunce del Tribunale costituiscono un punto fermo che ci auguriamo possa essere seguito in Italia da molti altri Tribunali al fine di alleviare le sofferenze che la pandemia sta infliggendo a tutte le categorie del commercio e non solo”.

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