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Caltanissetta, assenteismo al Comune: la sentenza sarà emessa nel mese di settembre

Vincenzo Pane - La Sicilia

Caltanissetta, assenteismo al Comune: la sentenza sarà emessa nel mese di settembre

Gio, 23/07/2020 - 10:09

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Si sono concluse ieri le arringhe dei difensori che hanno chiesto alla Corte d’appello l’assoluzione dei 41 imputati per i presunti casi di assenteismo al Comune di Caltanissetta verificatisi, secondo l’accusa, all’Ufficio tecnico e alla Polizia municipale tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013. La sentenza verrà emessa a settembre. I difensori degli imputati hanno evidenziato quelle che, a loro dire, sono le lacune della ricostruzione di magistrati e carabinieri, sottolineando innanzitutto che per diversi impiegati erano previste mansioni da svolgere all’esterno degli uffici e ciò non sarebbe stato considerato.

In merito alla posizione dei componenti della Polizia municipale, oltre alla questione delle mansioni esterne, i difensori hanno anche evidenziato che spesso avevano svolto ore di servizio in più rispetto alle otto di servizio normale, e che quindi sarebbe assurdo chiedere loro di risarcire un danno erariale. Inoltre, sempre secondo la difesa, vi sarebbe qualcosa che non va nelle riprese effettuate dai carabinieri al momento di documentare i presunti casi di assenteismo e cioè che in alcuni casi non erano stati presi tutti gli accorgimenti per assicurare l’immodificabilità delle immagini, soprattutto in relazione ad alcuni tagli che sarebbero stati ravvisati. Su questo punto era anche stato chiesto di effettuare una perizia sulle immagini registrate, ma la Corte aveva respinto tale richiesta della difesa.

Per dieci imputati i difensori hanno chiesto l’assoluzione con formula piena in quanto per alcuni episodi in primo grado era stata decisa l’assoluzione per lieve entità del fatto. Le accuse contestate a vario titolo ai 41 imputati sono di truffa alla pubblica amministrazione e falsa attestazione di presenza. Il reato di truffa alla pubblica amministrazione è contestato in quanto, secondo l’accusa, alcuni impiegati si erano assentati deliberatamente dal posto di lavoro pur facendo in modo di risultare presenti.

Per altri le accuse erano di falso in quanto si sarebbe fatto ricorso allo stratagemma di strisciare i tesserini di altri colleghi nelle macchinette marcatempo che indicavano le entrate e le uscite. Difensori gli avvocati Giuseppe Panepinto, Massimo Dell’Utri, Maria Teresa Consaga, Alberto Fiore, Angelo Tornabene, Maria Francesca Assennato, Michele Gioè, Michela Angela Baiomazzola, Feliciana Ponzio, Ernesto Brivido, Massimiliano Bellini, Giuseppe Dacquì, Davide Schillaci, Michele Micalizzi, Giacomo Butera, Luigi Di Natale, Giovanni Salvaggio, Giuseppe Colombo, Sergio Iacona, Dino Milazzo, Vincenzo Vitello, Adriana Vella, Daniele Osnato e Salvatore Patrì.

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