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San Cataldo, respinta proposta incandidabilità ex sindaco e amministratori

Redazione

San Cataldo, respinta proposta incandidabilità ex sindaco e amministratori

Gio, 30/01/2020 - 19:20

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Il Tribunale di CALTANISSETTA ha respinto la proposta di incandidabilita’ degli ex amministratori del comune di San Cataldo. In seguito all’emanazione del decreto di scioglimento del Consiglio comunale di San Cataldo, avvenuta il 28 marzo 2019, il Ministero dell’Interno aveva anche avviato un procedimento dinanzi al Tribunale di CALTANISSETTA per ottenere l’irrogazione della sanzione della incandidabilita’ per un turno elettorale nei confronti della Giunta dell’organo disciolto, composta da Giampiero Modaffari, sindaco, e dagli assessori Angelo La Rosa, Salvatore Sberna, Cataldo Riggi, Maria Concetta Vincenza Naro. I componenti della Giunta comunale si sono costituiti in giudizio, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza, che hanno messo in luce “l’assoluta estraneita’ della Giunta Modaffari rispetto ad ambienti controindicati e l’enorme impegno profuso al fine di raggiungere importanti obiettivi in termini di efficienza dell’Amministrazione”. Il Tribunale di CALTANISSETTA, accogliendo le tesi prospettate dai legali del Sindaco e della Giunta, ha accertato che gli “addebiti mossi agli amministratori della cosa pubblica interessati dal provvedimento di scioglimento, per cui e’ causa, sono inidonei a delineare, sulla base di una logica ricostruzione, il quadro complessivo di un condizionamento mafioso”.

 In particolare, fanno sapere i legali, quanto all’affidamento del servizio rifiuti, il Ministero rimproverava all’Amministrazione di avere autorizzato una proroga dell’affidamento nei confronti dell’impresa che aveva ottenuto l’affidamento in passato. Ma i legali incaricati dagli amministratori hanno dimostrato che il Sindaco e la sua Giunta “si erano attivati alacremente per accelerare la procedura di gara, o comunque per celebrare una gara ponte nell’attesa della definizione della gara principale, ed impedire cosi’ la proroga del servizio in favore della precedente affidataria”. Peraltro, ha evidenziato il Tribunale, “tutte le imprese che avevano ottenuto l’aggiudicazione di un appalto avevano sempre ottenuto preventivamente l’informativa antimafia di segno favorevole, ossia un’autorizzazione alla stipula del contratto con cui la Prefettura competente aveva accertato l’insussistenza di un condizionamento mafioso in capo alla stessa impresa”, rendono noto i legali. Analogamente, a fronte della contestazione con cui il Ministero dell’Interno ipotizzava l’affidamento del servizio di tumulazione salme, il Tribunale di Caltanissetta ha osservato che “il Sindaco Modaffari e la sua Giunta avevano concesso una sola breve proroga, per il tempo strettamente necessario ad organizzare la internalizzazione del servizio, con cospicui risparmi per il Comune”, evidenziano i legali.