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Nell’ennese, denaro a finto maresciallo: il truffatore napoletano aveva promesso un posto in Vaticano

Redazione

Nell’ennese, denaro a finto maresciallo: il truffatore napoletano aveva promesso un posto in Vaticano

Lun, 09/12/2019 - 10:16

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 Si era spacciato per maresciallo dei carabinieri, aveva conquistato la fiducia di una giovane donna che vive nell’area nord dell’Ennese e della famiglia di lei e a tutti aveva fatto credere di avere trovato un lavoro per la fidanzata al Vaticano, riuscendo a truffare tutti e facendosi consegnare nel tempo diverse somme di denaro. Per un trentunenne di Napoli, denunciato dai familiari della giovane, e’ pero’ scattato l’arresto mentre tentava di entrare al ministero della Difesa esibendo un documento falso. L’uomo aveva conosciuto la giovane ennese lo scorso luglio e i due si erano fidanzati. Dopo qualche tempo i due avevano deciso di andare a vivere insieme a Roma. Avevano affittato un appartamento e lo avevano arredato tutto a spese della giovane, quindi deciso di ufficializzare il fidanzamento con la famiglia di lei, si sono recati in Sicilia. L’uomo era riuscito a farsi consegnare 20 mila euro dai genitori della ragazza, che poco dopo si erano accorti della scomparsa di gioielli e oggetti di valore e di una carta di credito dalla quale erano state prelevate diverse somme e si erano rivolti ai carabinieri. Il trentunenne nel frattempo era tornato a Napoli e aveva poi fatto perdere le sue tracce. Dalle indagini dei carabinieri e’ emerso che era stato gia’ arrestato dai carabinieri di Roma per possesso di segni distintivi delle forze dell’ordine contraffatti e denunciato per lo stesso reato dalla polizia di Reggio Calabria. E’ stato bloccato e arrestato a Roma mentre tentava di entrare al ministero della Difesa con un documento militare falso. Dopo l’arresto in flagranza e’ stato disposto per l’uomo l’obbligo di firma. Deve rispondere di truffa aggravata, furto, indebito utilizzo di carte di credito e possesso di tesserino falsificato. Nella sua abitazione di Napoli, i carabinieri hanno sequestrato altri oggetti capi di vestiario dell’Esercito e della polizia e diversi cellulari. I genitori del trentunenne sono indagati per concorso nei reati contestati al figlio.

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