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“La nuova schiavitù”, anche nel nisseno: in 40 in un furgone e per 12 ore nei campi. Operazione “Ponos”, 7 fermi

Redazione

“La nuova schiavitù”, anche nel nisseno: in 40 in un furgone e per 12 ore nei campi. Operazione “Ponos”, 7 fermi

Gio, 07/11/2019 - 10:29

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In 40 stipati in un furgone, al lavoro per 10-12 ore senza sosta nei campi. Scene terribili che costano care ai componenti di una organizzazione criminale che faceva giungere in provincia di Agrigento e di Caltanissetta, lavoratori dell’Est con visto turistico per poi sfruttarli nelle campagne per pochi euro all’ora.

I carabinieri del comando provinciale di Agrigento e del nucleo Ispettorato del lavoro hanno eseguito nella notte 7 fermi, emessi dalla Procura.
L’operazione, convenzionalmente denominata “Ponos” è partita a maggio scorso ed è stata svolta con intercettazioni, pedinamenti e attraverso le riprese di sofisticate telecamere montate all’insaputa degli indagati.

I video dei carabinieri mostrano che le vittime venivano stipate, anche in 40, all’interno di furgoni adibiti al trasporto, per poi essere costrette a lavorare nei campi, sotto il costante controllo dei caporali, anche per 10-12 ore senza sosta, sia sotto il caldo torrido, sia con la pioggia battente.

C’erano due donne, originarie della Repubblica Slovacca, a capo della presunta organizzazione. Con l’aiuto di due italiani reclutavano nell’Est Europa i braccianti. L’inchiesta, chiamata “Ponos”, è stata coordinata dal procuratore capo Luigi Patronaggio e dal sostituto Gloria Andreoli. L’obiettivo è stato il contrasto al fenomeno del “caporalato” nel settore agricolo ed ha interessato i Comuni di Agrigento, Campobello di Licata, Favara, Palma di Montechiaro, Canicattì, Riesi, Butera e Mazzarino nel Nisseno.

Oltre 100 – secondo quanto è emerso dall’inchiesta e secondo quanto è stato ricostruito dalla Procura di Agrigento – i lavoratori sfruttati, costretti a lavorare in condizioni disagiate, sottopagati, senza il rispetto della normativa sulla sicurezza e sotto il costante controllo e la minaccia di sorveglianti. Le ipotesi di reato contestate sono associazione per delinquere, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Sette i fermi eseguiti nella notte, ma c’è una ottava persona ancora ricercata. Gli indagati sono numerosi e le indagini sono ancora in corso nei confronti di diverse decine di persone. (Fonte gds.it)

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