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Giubileo della Sanità a Caltanissetta. Il vescovo agli operatori: “Inchinatevi a chi soffre, no agli intrallazzi della politica”

Redazione

Giubileo della Sanità a Caltanissetta. Il vescovo agli operatori: “Inchinatevi a chi soffre, no agli intrallazzi della politica”

Dom, 22/05/2016 - 16:18

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imageCALTANISSETTA – “Siate orgogliosi di inchinarvi con tenerezza ai poveri e agli ammalati, ma non inchinatevi mai ad un potente e al denaro per la vostra carriera”. Lo ha detto il vescovo di Caltanissetta, monsignor Mario Russotto, durante l’omelia celebrata oggi in Cattedrale in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia dedicato agli operatori sanitari.

Alla cerimonia hanno partecipato l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Caltanissetta, i dirigenti dell’Azienda sanitaria provinciale 2, il direttore del Cefpas, i rappresentanti degli infermieri, tecnici di laboratorio, psicologi, operatori socio assistenziali e sanitari, personale amministrativo degli uffici sanitari, gestori di enti di case per anziani e ammalati, volontari delle associazioni di cura degli ammalati e dei centri di accoglienza ed esponenti della Pastorale sanitaria.

Il Giubileo della Misericordia è iniziato al Seminario, dove il vescovo Russotto, dopo un momento di preghiera e di riflessione spirituale, ha citato il riconoscimento che la Cei e la Caritas hanno conferito, per il quarto anno consecutivo, alla Diocesi di Caltanissetta in ex aequo alla Diocesi di Milano per l’impegno sociale e caritativo. Il riferimento è alla nascita di 58 cooperative giovanili finanziate grazie ad una intesa con le banche di credito cooperativo che hanno concesso tassi di interesse pari all’1%.

All’incontro hanno partecipato anche don Giuseppe Anfuso (cappellano dell’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta), il sacerdote Francesco Falletta (cappellano dell’ospedale “Maddalena Raimondi” di San Cataldo) e il sacerdote Antonio Caruso (cappellano dell’ospedale “Immacolata Longo” di Mussomeli).

Successivamente, i partecipanti si sono diretti verso la Cattedrale per l’apertura della Porta Santa. Lungo il tragitto, il presidente dell’Ordine dei Medici di Caltanissetta, Giovanni D’Ippolito, ha portato in processione il Crocifisso varcando quindi la chiesa dove s’è celebrata la Messa. Il vescovo, durante l’omelia, ha invitato gli operatori sanitari a riflettere sul valore della propria professione al servizio degli ammalati.

Nel giorno del Giubileo della Sanità, il vescovo della Diocesi nissena ha invitato gli operatori sanitari ad essere scrupolosi nella missione che li coinvolge. “Siate grati al Signore e alla vostra intelligenza. Guadate l’uomo con il cuore di Dio. Abbiate coscienza ed evitate di ergervi a padroni del mondo quando avete le sorti degli altri, in particolare di chi soffre. Se davvero mettiamo al centro l’essere umano e la sua debolezza, e non il nostro presunto io, la nostra smania di carriera, la nostra spasmodica ricerca di denaro e successo, di potere e di riconoscimenti, allora saremmo tutti e ciascuno gli uni servitori degli altri con amore. Dove c’è un uomo che soffre, lì si costruisce la storia e si fa civiltà”.

Parole dure sono state usate da monsignor Russotto nei confronti della politica, accusata di inflazionare la Sanità con interventi che vanno contro la salvaguardia dei cittadini: “Finché la Sanità sarà in mano ai politici non potrà funzionare. Non abbiamo più grandi donne e uomini capaci di costruire il futuro, abbiamo una politica che pensa ai propri meschini intrallazzi. Non piegatevi ai giochini dei potenti. Il destino dell’umanità è nelle vostre mani, passa ancora per la vostra intelligenza ma passa soprattuto per il vostro cuore. Mettete cuore nel vostro agire, nel vostro servire, nel vostro amare. La tenerezza di Dio passi attraverso il vostro sguardo, le vostre mani”.

Il presidente dell’Ordine dei Medici, Giovanni D’Ippolito, ha ringraziato il vescovo Russotto per gli stimoli spirituali ricevuti affermando che “noi medici non siamo chiamati soltanto a curare, ma insieme agli altri operatori sanitari, dobbiamo prenderci cura dei pazienti. Come Dio asciuga le lacrime dei sofferenti, noi siamo chiamati a consolare chi soffre”.

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