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Niscemi, perizia “assolve” il Muos. Gli attivisti si ostinano: “Test inattendibile”

Redazione

Niscemi, perizia “assolve” il Muos. Gli attivisti si ostinano: “Test inattendibile”

Ven, 25/03/2016 - 17:06

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MUOS_2014NISCEMI – I campi elettromagnetici prodotti dal Muos, l’impianto di comunicazioni satellitare militare Usa, nella riserva della Sughereta di Niscemi (Caltanissetta), rientrerebbero nei limiti previsti dalla legge. E’ quanto emerge dal supplemento di verifiche richiesto dal Cga che, nella scorse settimane, aveva ordinato al comitato di esperti nuove accertamenti sugli effetti provocati dalle emissioni dell’impianto sull’uomo ma, stavolta, chiedendo “che le misurazioni venissero fatte sul campo”. La relazione e’ stata depositata ieri: i tecnici avevano tempo fino al 24 marzo per verificare e trasmettere gli esiti delle nuove rilevazioni perche’ la prossima seduta del Consiglio di giustizia amministrativo si terra’ il 14 aprile. “Le nuove misurazioni effettuate danno ragione ai calcoli teorici a cui erano giunti gli esperti della prima commissione -ha detto l’avvocato Sebastiano Papandrea che assieme a Paola Ottaviano e Nicola Giudice rappresenta il comitato No Muos- ma anche stavolta rimangono tanti interrogativi irrisolti”.

I verificatori, infatti, non comandano l’impianto, manovrato in remoto, e anche sui valori non c’e’ certezza: “Continuano ad effettuare misurazioni sulla potenza massima dichiarata dalla Marina militare, 200 watt mentre, secondo il progetto originale, sarebbe 1600. E poi anche le rilevazioni sono state fatte un po’ ‘a casaccio’, collocando le centraline in vari punti senza che cio’ corrispondesse a un preciso programma”. Ma e’ sulle violazioni urbanistiche che i legali ripongono tutte le speranze: “Il Cga finora non ci ha mai spiegato come sia stato possibile realizzare l’impianto in un’area protetta, la Sughereta. La metodologia usata, i risultati ottenuti e, non ultima, la sua composizione, non fanno che confermare la carenza di fiducia nei confronti del collegio di tecnici. Ad ogni modo, il 14 presenteremo una memoria difensiva ribadendo tutte le eccezioni sollevate, in particolar modo quella relativa alla violazione delle norme urbanistiche”. “Noi non ci aspettavamo nulla dai rilievi imposti dal Tribunale sulla verifica dei possibili pericoli che le radiazioni del Muos producono. Era un test di comodo e fatto in modo blando e senza alcun rigore scientifico”, commenta Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia, “ma se qualcuno pensa, adesso, di poter riprendere il percorso che porta alla sua messa in opera commette un grave errore e compierebbe atti illegali, perche’ il Muos e’ e restera’ per sempre un’opera abusiva, realizzata in una riserva naturale, in un’area di grande pregio paesaggistico, che solo l’arroganza di chi l’ha progettata e di l’ha tacitamente consentita ha potuto violare pensando di farla franca. Questa verita’ non si puo’ cancellare, nascondere o far tacere”.

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