Salute

Tra presunzione ed egocentrismo… quando a comandare è un cretino

Michele Spena

Tra presunzione ed egocentrismo… quando a comandare è un cretino

Sab, 20/06/2015 - 02:26

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imageQualsiasi persona minimamente ragionevole, e che sappia trarre qualche insegnamento da ciò che si vede intorno, si rende conto che successo e carriera sono affetti da una forte aleatorietà.
Attitudini, laboriosità, formazione, determinazione, per quanto sicuramente importanti nel determinare il successo di un individuo, raramente risultano da sole sufficienti. Perché il successo si realizzi è necessario che la fortuna intervenga determinando le circostanze esterne che forniscono a chi è più pronto, dotato e preparato le opportunità da cogliere. E’ da questo “mix”, in cui la fortuna gioca sempre un ruolo determinante, che scaturisce il progresso nella carriera e negli affari.
Chi non capisce questa elementare verità, si vanta di aver “da solo” raggiunto una posizione di eccezionale responsabilità, lasciando intendere che tutto ciò sia stato merito esclusivo e conseguenza inevitabile delle sue personali capacità. Costui è, nel migliore dei casi, un ingenuo; più spesso un cretino: il Cretino che si è fatto da sé.
Questa particolare razza di Cretino tende a trattare i propri collaboratori con supponenza e sfiducia, sminuendone le capacità e proponendo sempre, come esempio di confronto, se stesso. Nella sua distorta rappresentazione, il mondo del lavoro è un eden di opportunità che aspettano solo di essere colte, e chi non ne trae vantaggio è (diversamente da lui) semplicemente un incapace. Il pensiero di Cretino, alla fine dei conti, è che quelli che lavorano sotto di lui non meritano di fare carriera, perché sono meno bravi, punto e basta. In questo modo Cretino finisce per ostacolare la crescita dei suoi disgraziati sottoposti, frustrandone sistematicamente le ambizioni. Così facendo, fra l’altro, Cretino si preclude il beneficio di sfruttare le loro capacità, ove ve ne siano.
Come si può convivere con un simile personaggio? Non si può. La presunzione e l’egocentrismo del capo rendono impossibile per qualsiasi dipendente una crescita di responsabilità, né alcuna proposta diversa da quelle unilateralmente decise da Cretino verranno mai prese in considerazione. I dipendenti che non si rassegneranno ad una cieca obbedienza (“fregatene e attacca l’asino dove vuole il padrone”), prima o poi se ne andranno verso altri lidi e si faranno i fatti propri.

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