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Acquaviva,la morte del pensionato acquavivese riaccende i riflettori sulla Mussomeli- San Giovanni Gemini

Redazione

Acquaviva,la morte del pensionato acquavivese riaccende i riflettori sulla Mussomeli- San Giovanni Gemini

Dom, 23/11/2014 - 08:12

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Inaugurazione strada 0004ACQUAVIVA PLATANI – La violenta e tragica morte, sabato scorso, del pensionato acquavivese Damiano Caruso, ha riacceso i riflettori sulla strada a scorrimento veloce “Mussomeli- San Giovanni Gemini”. Lo sfortunato anziano, per cause da accertare, a bordo della sua Fiat Panda si era schiantato contro i pesanti blocchi di cemento posizionati per impedire il transito sulla strada, dopo che la via era stata chiusa per motivi di sicurezza. Dal 28 maggio scorso infatti la bretella, con alle spalle meno di due anni di vita, è stata dichiarata “out” agli automobilisti. Per i tecnici della Provincia di Agrigento infatti, l’arteria è stata ritenuta troppo pericolosa a causa di una serie di frane a valle ma soprattutto per il fatto che alcuni dei giunti di dilatazione del lungo viadotto si erano del tutto sfilati. L’ennesima beffa per i cittadini. Basti pensare che la via era stata inaugurata nel 2012, a conclusione di ben venti anni di lavori. Dapprima cominciarono, nel versante cammaratese, ad evidenziarsi le prime incrinature, i primi segnali di cedimento, le prime fenditure. Le piogge dei due inverni trascorsi avevano fatto colare sulla strada continui versamenti di fango. Nel frattempo le crepe sull’asfalto sono diventate vere e proprie spaccature, ed infine si sono aperte delle voragini. Ma ciò che ha convinto i tecnici a chiudere il transito è stato il continuo sfilamento di numerosi perni dei giunti di dilatazione dei viadotti presenti sulla strada. Il direttore dell’Ufficio tecnico della Provincia di Agrigento, Piero Hamel, a fine maggio aveva firmato un provvedimento temporaneo ed urgente necessario per garantire la sicurezza e l’incolumità pubblica. Ma a distanza di sei mesi, l’atto comincia a perdere la sua transitorietà, la sua prevista brevità. Il sindaco Salvatore Calà ha affermato, in più occasioni, di avere premuto per la riapertura della rotabile. Ma da allora nessun segnale in tale direzione si è mostrato. Anzi. Sono stati aumentati i segnali deterrenti per impedire il traffico, e ultimamente di tecnici ed operai non se ne vedono nemmeno le ombre. Una vergogna tutta italiana. Più di 40 milioni di euro investiti, venti anni di lavori, per uno stradone reso inutile. E dire che per i mussomelesi e gli acquavivesi la bretella era diventata una manna. Grazie alla scorrimento veloce, si raggiungeva la Palermo- Agrigento in un lampo. Ora sono tornati i tempi bibli.