SAN CATALDO – La scelta di offrire la Presidenza alle opposizioni è una scelta che, evidentemente, dal punto di vista mediatico ha una forte risonanza. Noi però vogliamo esaminarla attentamente. I consiglieri di opposizione hanno sostenuto durante le ultime amministrative tre candidati sindaci differenti, in più tra loro vi sono delle coalizioni che non trovandosi nella situazione di amministrare oggi non sono più “obbligati” a stare insieme, vi sono consiglieri che si riconoscono nelle file del centrodestra altri nel centrosinistra. Questa estrema frammentazione è evidente, ed è evidente al Sindaco Modaffari che ha proposto di offrire la presidenza. I gruppi politici che sono all’opposizione tra di loro non hanno mai condiviso un percorso e difficilmente condivideranno un percorso comune se non quello di opposizione, di conseguenza riuscire a far sintesi tra questi gruppi, pur mettendo da parte le legittime aspirazioni di ognuno, è estremamente difficile.
Riteniamo che, se vi è volontà di offrire la Presidenza alle opposizioni, sarebbe più corretto che anche la maggioranza si assumesse l’onere della scelta: il Presidente del Consiglio Comunale è il rappresentate di tutti, non delle opposizioni o delle maggioranze. Probabilmente questa volontà più volte espressa andrebbe avallata da una voglia di scegliere insieme un Presidente di opposizione.
Durante l’ultimo Consiglio è passato il messaggio populista che si trattasse semplicemente di una questione di “poltrone”, ma non è assolutamente così. Ci siamo impegnati nel tentativo di far sintesi, di offrire alla città un Presidente sopra le parti e all’altezza del ruolo. Abbiamo avanzato al resto dell’opposizione una propostache noi riteniamo essere in grado di rappresentare nel migliore dei modi le istituzioni e riteniamo che avrebbe svolto il ruolo di Presidente garantendo imparzialità e competenza. Il Partito Democratico con i due consiglieri Paola Giammusso e Marianna Guttilla si è reso conto che è alquanto improbabile far sintesi attorno a questa proposta.
Fatte queste considerazioni abbiamo scelto di ritirare la nostra candidatura.
Questo non significa lasciare la Presidenza alla maggioranza, come, probabilmente, si aspettano e molti di loro sperano: significa provare a semplificare il quadro della situazione. Cerchiamo, con questo passo indietro, di rendere possibile questo accordo, che comunque rimane difficile.
Invitiamo il resto dell’opposizione a fare sintesi su un unico candidato; qualora così fosse, cioè una proposizione unica, noi non ci metteremmo di traverso. Riteniamo che in questo modo la possibilità di un accordo sia più probabile. Abbiamo voglia di uscire subito da questo dibattito ed iniziare presto a lavoraresui problemi di questa città e le soluzioni da individuare.
Gabriele Amico
Segretario PD San Cataldo
