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Sicilia: Cisl, a rischio 50 mln per zona franca legalità nissena. Martedì 11 marzo, incontro delegati del sindacato nell’auditorium Irsap

Redazione

Sicilia: Cisl, a rischio 50 mln per zona franca legalità nissena. Martedì 11 marzo, incontro delegati del sindacato nell’auditorium Irsap

Lun, 10/03/2014 - 23:00

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manifestazione_sindacati_caltanissettaPALERMO – “No a un’altra Termini Imerese”. Per questo “chiediamo l’accelerazione di tutte le scelte utili a dare attuazione alla Zona franca della legalita'”, nel territorio delle province di Caltanissetta, Agrigento ed Enna. E’ l’obiettivo della manifestazione dei delegati che la Cisl terra’ nel capoluogo nisseno domani, martedi’ 11 marzo, a partire dalle 9,30. L’iniziativa si svolgera’ nell’auditorium Irsap di Caltanissetta, in contrada Calderaro. Una scelta “non casuale – informa la Cisl – per un’iniziativa che punta a far decollare la capacita’ del territorio di attrarre investimenti e promuovere sviluppo produttivo”. Ma non casuale e’ tutto l’impianto della manifestazione, sottolinea il sindacato, “non solo la cornice dei lavori”: la zona industriale nissena in cui una volta aveva sede l’Asi e nella quale ora opera l’Irsap. A spiegare il senso della manifestazione che punta dichiaratamente a evitare un nuovo caso Fiat in Sicilia, con riferimento agli impianti del termitano in cui aveva sede l’azienda del Lingotto e che “ancora restano deserti”, e’ Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia. Presiedera’ lavori che saranno aperti dal segretario territoriale per le tre province, Emanuele Gallo, econclusi da Gigi Sbarra, segretario confederale nazionale Cisl. Bernava segnala che l’iniziativa ha per teatro “un territorio tra i piu’ depressi della regione”. E anche questa, dice, non e’ una scelta a caso per una manifestazione che vuole essere “insieme locale e regionale”. Perche’ se la Zona franca della legalita’ parte, a prendere fiato, sottolinea, e’ tutta la Sicilia. Alla zona, “gia’ perimetrata”, sono stati destinati, ricorda la Cisl, 50 milioni. Fondi anch’essi non arrivati a caso. Piuttosto, risultato di una mobilitazione incentrata sulla “grande alleanza sociale e istituzionale che abbiamo voluto nel territorio”, ripete la Cisl.  E Bernava: “L’asse sociale-istituzionale tra sindacati, imprese e istituzioni punto’ a innescare un processo virtuoso rompendo gli equilibri di un territorio condizionato dalla pressione delle mafie”. Ora, per la Cisl, il problema e’ fare davvero, della Zona franca della legalita’, uno strumento per il rilancio del tessuto produttivo. Ma “siamo preoccupati – attacca Bernava – per i troppi silenzi e ritardi”. Per di piu’, alla vigilia della programmazione dei fondi Ue 2014-2020. Dunque, “ai governi regionale e nazionale chiediamo di riaccendere i riflettori su una zona che ha tutte le caratteristiche per essere destinataria di progetti e risorse per lo sviluppo produttivo”. Al tempo stesso, “a tutti gli attori economici, sociali e istituzionali – dichiara Bernava – chiediamo di riprendere assieme l’azione comune” nei confronti dei governi di Palermo e Roma.

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